PORTE APERTE “BANGLADESH: RAPIMENTO, CONVERSIONE FORZATA E MINACCE PER DUE RAGAZZE CRISTIANE”

PORTE APERTE “BANGLADESH: RAPIMENTO, CONVERSIONE FORZATA E MINACCE PER DUE RAGAZZE CRISTIANE”

NELLA FOTO: Ragazza del Bangladesh – ©IMB

Era sera del 2 aprile scorso quando Nupur* e sua cugina Rekha*, due ragazze cristiane del Bangladesh, sono state fermate e rapite da un gruppo di uomini musulmani mentre rincasavano da scuola. Le autorità le hanno ritrovate dopo tre giorni in due luoghi differenti, una nella capitale, l’altra in un distretto vicino.

Al momento della liberazione, entrambe erano già state costrette a convertirsi all’islam e Rekha era ufficialmente sposata con uno dei rapitori. Per quanto straziante, la ragazza è quindi dovuta rimanere con suo marito, essendo ora legalmente sposata con lui. Nupur ha invece potuto ricongiungersi con la famiglia.

“Nupur e Rekha sono studentesse brillanti”, ha detto uno zio, “sono anche molto brave nella musica e nella danza. Hanno una buona reputazione tra la gente del posto e ai musulmani questo non piace. Ecco perché hanno agito in questo modo. Ora le loro vite sono distrutte”.

Nonostante l’intervento delle autorità, uno dei rapitori continua tutt’ora a tormentare Nupur, è deciso a sposarla e minaccia di rapirla di nuovo: “Se non me la date, la riprenderò io stesso!” ripete al telefono ogni volta che contatta la famiglia.

Nupur è quindi costretta a vivere nella paura e non esce più di casa: “Non possiamo proteggerla per tutto il tempo”, ha detto suo zio, “siamo costretti a uscire per lavorare, per questo viviamo nella costante paura e ci sentiamo impotenti di fronte alle ripetute minacce”.

“Non sappiamo cosa fare ora”, ha aggiunto il padre, “quell’uomo ci chiama continuamente per minacciarci. Stiamo cercando di proteggere nostra figlia ma non sappiamo per quanto riusciremo ancora a farlo. Loro sono musulmani e per questo sono inattaccabili”.

La famiglia ha sporto formale denuncia alle autorità, nel tentativo di proteggere Nupur dal reale pericolo di essere rapita nuovamente.

Come in questa vicenda, le donne cristiane del Bangladesh (paese alla posizione n.31 della World Watch List), sono spesso vittime di abusi mentali e psicologici. La violenza sessuale, gli stupri e i matrimoni forzati sono inoltre le forme più comuni di persecuzione nei loro confronti.

*pseudonimi

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