PORTE APERTE “IRAN: FREQUENTARE UNA CHIESA DOMESTICA NON È AGIRE CONTRO LA SICUREZZA NAZIONALE”

PORTE APERTE “IRAN: FREQUENTARE UNA CHIESA DOMESTICA NON È AGIRE CONTRO LA SICUREZZA NAZIONALE”

NELLA FOTO DA SX: Mohammad Vafadar, Kamal Naamanian, Hossein Kadivar, Behnam Akhlaghi, Abdolreza (Matthias) Ali-Haghnejad, Shahrooz Eslamdoust, Khalil Dehghanpour, Babak Hosseinzadeh, and Mehdi Khatibi – ©Article18

 

La Corte d’appello ha assolto i 9 cristiani ex-musulmani, di cui avevamo parlato in questo articolo, incarcerati per aver “agito contro la sicurezza nazionale”. Verso di loro, infatti, non sussistono prove sufficienti per i crimini di cui sono accusati e per cui stavano scontando una pena detentiva di 5 anni ciascuno.

Nel novembre 2021, la Corte Suprema aveva ordinato una revisione del caso e il rilascio con la condizionale degli imputati, in attesa della sentenza. Questa è arrivata il 28 febbraio scorso e conferma, come argomentato dalla difesa in sede di processo, che i 9 “hanno praticato il culto in conformità con gli insegnamenti del cristianesimo”, che ai cristiani “viene insegnato a vivere in obbedienza, sottomissione e sostegno delle autorità” e che quindi non sussista l’accusa di “azione contro la sicurezza nazionale” – Article18

Tale sentenza, nonostante doni nuova speranza ai cristiani ex-musulmani dell’Iran, potrebbe non servire da “apripista” per i processi futuri. Il sistema di giudiziario iraniano, infatti, “è imprevedibile ed emette verdetti in modo arbitrario, senza considerare i diritti degli accusati”. È questo che ha affermato l’avvocato di Nasser Navard Gol-Tapeh, altro cristiano ex-musulmano a cui il mese scorso è stata respinta la richiesta di appello nonostante stia scontando una condanna a 10 anni di prigione per crimini simili a quelli dei 9 assolti.

Il governo iraniano vede la crescita della Chiesa come un tentativo dell’Occidente di minacciare l’islam e il regime islamico dell’Iran. I gruppi che si riuniscono nelle case (chiese domestiche), composti da cristiani ex-musulmani, subiscono frequenti irruzioni nel corso delle quali sia i responsabili sia i membri vengono arrestati, quindi processati e condannati a lunghe detenzioni per “crimini contro la sicurezza nazionale”.

L’Iran è alla posizione numero 9 della World Watch List, il  report annuale di Porte Aperte sulla persecuzione dei cristiani nel mondo.

 

Porte Aperte Italia

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