PORTE APERTE “COREA DEL NORD: TRA VIOLAZIONI DEI DIRITTI UMANI E CARESTIA”
Mentre i leader della Corea del Nord e degli Stati Uniti discutono riguardo la denuclearizzazione della penisola coreana, non sembrano diminuire i tentativi di fuga dei cittadini nordcoreani dalle violazioni dei diritti umani e dalla crescente carenza di cibo.
Secondo un rapporto del Ministero dell’unificazione di Seul, lo scorso anno sono stati 1.137 (di cui l’85% donne) i nordcoreani che, fuggiti dal proprio paese, sono riusciti a trovare rifugio in Corea del Sud.
Il rapporto non tiene conto di coloro che hanno tentato invano di scappare. “Dopo il netto calo riscontrato nel 2011 a seguito dell’ascesa al potere di Kim Jong-Un, questi nuovi dati indicano un numero consistente di defezioni registrate negli ultimi anni” ha affermato il notiziario NK News.
Riguardo i cristiani nordcoreani, secondo quanto riferito da alcune fonti interne alla nostra missione, sono aumentati gli arresti e i rapimenti lungo il confine con la Cina.
Inoltre, a seguito di un rafforzamento dei controlli delle frontiere e di maggiori sforzi da parte del governo per scovare e smantellare i canali di diffusione della fede cristiana all’interno paese, punizioni più severe sono state inflitte ai cristiani nordcoreani scovati in Cina e rimpatriati.
“La vita è molto dura in Corea del Nord. C’è carenza di cibo, interruzione continua di corrente, inondazioni e altre calamità naturali. Queste sono solo alcune delle sfide che i nordcoreani devono affrontare. Se a ciò si aggiungono le gravi violazioni dei diritti umani, la totale mancanza di libertà, la censura dell’informazione, la propaganda e la continua cattiva gestione politica, si capisce perché vivere in Corea del Nord sia davvero dura” un cristiano nordcoreano fuggito dal paese.
Con circa 300.000 cristiani attualmente al suo interno, di cui quasi un quarto circa 70.000 detenuti in prigioni e campi di lavoro, la Corea del Nord è al 1° posto (18° anno consecutivo) della World Watch List, il rapporto di Porte Aperte sui primi 50 paesi nel mondo dove è più difficile vivere la fede cristiana.