
PORTE APERTE “NEPAL: LA SITUAZIONE DEI CRISTIANI PEGGIORA MA LA CHIESA CRESCE”
Partner locali di Porte Aperte/Open Doors hanno riportato diversi episodi di intolleranza avvenuti lo scorso giugno: “Vi chiediamo di pregare per il Nepal, se un cristiano condivide la sua fede ora rischia di essere accusato di forzare alla conversione”.
Uno di loro ha poi aggiunto: “La Batase Prayer Tower, fondata nel 2003 a Bardhaghat, nel distretto di Nawalparasi, è stata demolita poche settimane fa. Nonostante fossero stati concessi i permessi per la sua costruzione, le autorità hanno proceduto in tempi brevissimi e senza alcun preavviso alla demolizione, vietando alle persone di fare fotografie o registrare video”.
A fine giugno, il partito Shiv Sena Nepal ha fatto irruzione nell’Ananda Ban Hospital, gestito dalla organizzazione cristiana The Leprosy Mission.
Manoj Sapkota, leader del partito, ha accusato la struttura di indurre le persone alla conversione tramite l’accesso gratuito alle cure mediche.
Il fatto ha scatenato il caos all’interno dell’edificio, specialmente quando i militanti hanno dato fuoco a 30 Bibbie, oltre a gettare fango sulla reputazione dell’ospedale e infondere paura tra lo staff.
Sempre a giugno, un cristiano filippino che lavora in Nepal è finito in prigione con l’accusa di proselitismo. Due giovani hanno falsamente raccontato alla polizia che l’uomo stesse condividendo la fede cristiana con alcuni abitanti del suo villaggio.
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