SONO ENTRATO IN PRIGIONE COME “PROTESTANTE” E NE SONO USCITO DA CRISTIANO

SONO ENTRATO IN PRIGIONE COME “PROTESTANTE” E NE SONO USCITO DA CRISTIANO

Immagine: Rob Durston

Come un violento lealista dell’Irlanda del Nord è diventato un pastore ed un evangelista.

Sono cresciuto a Belfast, nell’Irlanda del Nord, durante un’era di aspro e violento conflitto tra protestanti e cattolici.

I protestanti volevano che l’Irlanda del Nord rimanesse all’interno del Regno Unito, mentre i cattolici volevano unificare l’Irlanda come un’unica repubblica indipendente.

La mia prima consapevolezza delle differenze politiche tra protestanti e cattolici è arrivata quando avevo 14 anni. Un giorno stavo saltando la scuola con un gruppo di altri ragazzi, tutti cattolici. Eravamo giù in una valletta, tra gli alberi, dove c’era un’altalena di corda attaccata a un ramo che si protendeva sul fiume. Rimasi lì ad ascoltare mentre gli altri ragazzi discutevano di cosa avrebbero dovuto farmi.

Quello che hanno fatto poi è stato picchiarmi e gettarmi nel fiume.

Quando sono uscito dall’acqua, ho cercato di capire cosa avevo fatto per meritarmi questo. Quando gliel’ho chiesto, uno dei ragazzi mi ha risposto che mi avevano aggredito perché ero protestante. Fino ad allora, non sapevo cosa significasse essere un lealista o un repubblicano. Né capivo la distinzione tra essere protestante ed essere cattolico.

Quel giorno segnò una svolta nella mia vita che mi portò verso un percorso distruttivo.


Decisi che non avrei mai più avuto amici cattolici. E da adolescente, ho preso la fatidica decisione di diventare un terrorista politico, unendomi a un’organizzazione paramilitare illegale chiamata Ulster Volunteer Force.

Mi vedevo come un attivista retto che combatteva per una buona causa, per la lealtà alla regina e al paese.

Tempo di cambiare

Come membro dell’UVF, ho commesso diversi crimini, tra cui un attentato, una rapina in banca e diverse altre rapine a mano armata, una delle quali mi costò la prigione all’età di 17 anni.

Dopo essere stato rilasciato un anno dopo, mi sono fatto coinvolgere nuovamente, il che si è concluso in un altro arresto e una condanna a 12 anni.

Ero in prigione da qualche anno quando accadde qualcosa fuori dall’ordinario.

Stavo assistendo a una funzione religiosa poco prima di Natale. (Come quasi tutti gli altri, non ero lì per convinzioni religiose, ma solo per la possibilità di uscire dalla mia cella, vedere prigionieri di altre ali e scambiare qualcosa di contrabbando).

A un certo punto il cappellano della prigione chiese: “C’è un volontario che desideri leggere il brano biblico di stamattina?” Nessuno rispose, ma qualcuno seduto di fronte a me mi fissò ed esclamò: “Davey vuole leggerlo!”

Il mio primo istinto fu quello di rifiutare, ma sapevo che tutti avrebbero riso di me.


Quindi presi la Bibbia e lessi il brano: il racconto di Luca della natività di Gesù.

Quando finì, stavo sorridendo! Per qualche ragione, mi sentivo bene. Infatti quella sera scrissi una lettera a mia madre spiegando cosa era successo. Ma nulla cambiò. Il Natale così come era arrivato, se ne andò.

All’inizio di gennaio, ho avuto un’altra esperienza straordinaria.

Una sera, poco prima della chiusura, mi preparai una tazza di tè.

Tornando nella mia cella, notai un pezzetto di carta piegato che giaceva sul cuscino: un volantino cristiano con il titolo “Gesù Cristo sta per tornare”.

Ho riso, l’ho appallottolato e l’ho lanciato fuori dalla finestra della cella.

Ma un pensiero improvviso mi venne in mente: “È ora che tu cambi e che diventi cristiano”. Questo fu sorprendente. Ma pochi istanti dopo, il pensiero ritornò.


All’inizio mi sono messo a ridere, immaginando che Dio non si sarebbe mai interessato a qualcuno come me.

Ero un uomo cattivo, colpevole di aver fatto cose cattive. L’UVF era responsabile della morte di molte persone. Alcuni dei miei amici erano assassini. Per fortuna, non avevo mai tolto la vita a nessuno, ma non era successo per mancanza di tentativi.

Finito il tè, ho messo la mia tazza sullo scaffale, accanto a una Bibbia dei Gedeoni

(I Gedeoni sono un’organizzazione cristiana evangelica che distribuisce copie della Bibbia e Nuovi Testamenti in oltre 100 lingue, e in 201 paesi nel mondo ndt).

Ogni prigioniero ne teneva una copia nella sua cella, non per leggerla, ma come fonte di riserva di carta per sigarette.

Curioso, sfogliai le pagine, leggendo alcune righe qua e là. Non aveva alcun senso, quindi la rimisi sullo scaffale. Pochi minuti dopo, ho provato a leggere ancora una volta. Non aveva ancora alcun senso.


Sdraiato sul letto, ho iniziato a pensare a tutte le volte in cui ho rischiato di morire.

Come la notte in cui l’esercito repubblicano irlandese ha tentato di uccidermi mentre stavo mangiando fuori con la mia fidanzata. O la volta che ho piazzato una bomba che è esplosa prematuramente mentre ero ancora nell’edificio.

Anche se la mia giacca è stata ridotta a brandelli, sono sopravvissuto senza farmi nemmeno un graffio. O quella volta per strada in cui qualcuno mi puntò una pistola alla testa e ha premuto il grilletto, solo che la pistola si è inceppata.

Non molti vivono per raccontare storie del genere, quindi perché ero ancora vivo? Improvvisamente un pensiero sopraggiunse nella mia mente: “È stato Dio che mi ha tenuto in vita!”.

 Più ci riflettevo, più ne ero convinto.


Improvvisamente ho capito che volevo diventare cristiano, anche se non sapevo come fare.

Grazie a Dio, la mattina dopo incontrai proprio l’uomo che aveva messo il volantino sul mio letto. Con mia sorpresa, cominciai a ammettere il mio interesse a diventare cristiano.

Pensavo che avrebbe riso di me perché l’avevo preso in giro così tante volte per la sua fede. Invece, mi ha semplicemente abbracciato. Mi diede anche molti altri volantini, materiale di lettura sufficiente per un mese.

Uno dei volantini conteneva una semplice preghiera sul retro:

“Vieni nel mio cuore Signore Gesù, vieni nel mio cuore oggi.
Vieni nel mio cuore Signore Gesù, vieni nel mio cuore per restare.”

Ho ripetuto la preghiera sei volte, solo per assicurarmi che Dio sapesse che facevo sul serio.

Quando la porta della cella si è aperta per permetterci di tornare al lavoro, ho deciso di dirlo alla prima persona che ho visto, ma con mio orrore ha iniziato a urlare: “Davey ora è un cristiano! Si è unito alla God Squad! (Squadra di Dio)”.


Quando ho visto il cappellano della prigione, ho gridato: “Ora sono cristiano!” Si fermò e avvicinandosi mi chiese: “Quando è successo?”.

Mi invitò di nuovo nel suo ufficio, dove si è seduto e ha sorriso mentre raccontavo la mia storia. Dopo che ebbi finito, aprì un armadio e mi diede la prima Bibbia che consideravo mia, un piccolo Nuovo Testamento rosso dei Gedeoni. Quando pregò per me, mi sentì alto tre metri.

Speranza per i senza speranza

A quel tempo, non mi ero reso conto che qualcun altro avesse pregato per me dietro le quinte: la suocera di mio zio, una donna anziana di nome Mrs. Beggs.

Il giorno della mia condanna, quando mia madre piangeva per il figlio senza speranza, la signora Beggs scosse la testa e le disse: “Se Dio cambiò il cuore di John Newton”, il capitano della nave di schiavi che scrisse “Amazing Grace” dopo la sua conversione, può cambiare il cuore di tuo figlio. Pregherò per lui ogni giorno.


 

Infatti, quando mia madre le ha riferito la buona notizia, la signora Beggs le ha risposto che già lo sapeva, perché Dio aveva “sollevato il peso dal suo cuore”. E aggiunse: “Dio mi ha detto che devo pregare per il suo futuro ministero: diventerà un ministro!

Anche se la mamma non riusciva a crederci, la signora Beggs aveva ragione.

Dopo il mio rilascio, ho lavorato come evangelista per la Prison Fellowship. (Charles Colson era venuto a trovarmi dopo la mia conversione.)

Cinque anni dopo iniziai a viaggiare attraverso l’Europa come evangelista itinerante.

Per i successivi 12 anni ricevetti la chiamata a essere Pastore di una chiesa in Inghilterra, cosa che feci fino al mio pensionamento.

Oggi, tornato in Irlanda, continuo ad evangelizzare in tutto il paese.

In verità, non esiste un caso disperato, perché Dio è potente per salvare!

David Hamilton è un ministro in pensione che vive nell’Irlanda del Nord. È l’autore di Una causa per cui vale la pena vivere: la storia dell’ex terrorista David Hamilton.
Tratto da: christianitytoday
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