PORTE APERTE “SRI LANKA: INTERO VILLAGGIO SI OPPONE ALLA COSTRUZIONE DELLA CHIESA”

PORTE APERTE “SRI LANKA: INTERO VILLAGGIO SI OPPONE ALLA COSTRUZIONE DELLA CHIESA”

NELLA FOTO: Immagini di una manifestazione contro l’edificazione di un edificio ecclesiastico avvenuta nel 2017

È dal 1997 che il pastore Bandula* si prende cura della chiesa di un villaggio di Galle, città dello Sri Lanka. A gennaio 2020, contro ogni aspettativa, aveva ottenuto il permesso per la costruzione di un edificio ecclesiastico da parte del Pradheshiya Sabha, organo legislativo del Consiglio Provinciale.

“Ho presentato il modulo per la costruzione dell’edificio nel 2019 e a gennaio 2020 ho ricevuto la lettera di approvazione”, ha condiviso il pastore con i nostri partner locali, “ma a causa della pandemia non abbiamo potuto iniziare subito i lavori”.

Nelle zone rurali a prevalenza buddista dello Sri Lanka, ottenere i permessi per la costruzione di una chiesa è molto difficile, specialmente a causa dell’opposizione da parte degli abitanti dei villaggi.

“È un miracolo che abbiano ottenuto il permesso di costruire. I funzionari della Pradheshiya Sabha di solito non approvano i piani per l’edificazione delle chiese”, ha detto un nostro partner locale.

Tuttavia, pur avendo ottenuto il permesso da parte delle autorità competenti, quando i lavori sono finalmente iniziati, la protesta è arrivata. Sabato 20 marzo 2021, infatti, gli abitanti e i leader religiosi locali si sono riuniti per manifestare.

“A causa delle telecamere a circuito chiuso che abbiamo installato, la gente che protestava aveva paura ad avvicinarsi troppo ai lavori, rimanevano a una certa distanza su entrambi i lati della strada per non essere ripresi”, ha raccontato il pastore.

In questo villaggio a prevalenza buddista, gli abitanti non permettono la costruzione di una chiesa in quanto percepiscono il cristianesimo come una religione straniera. Nonostante la continua opposizione, però, il pastore è determinato a portare a termine i lavori: “Ci sono diverse persone qui che vivono la propria fede in segreto. Farò del mio meglio affinché non si ostacolino i lavori, sono pronto ad affrontare la persecuzione, come anche lo sono la mia famiglia e i credenti che sono con me”.

*pseudonimo
Porte Aperte Italia

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