Luca 5:1-11

1 Or avvenne che essendogli la moltitudine addosso per udir la parola di Dio, e stando egli in piè sulla riva del lago di Gennesaret, 2 vide due barche ferme a riva, dalle quali erano smontati i pescatori e lavavano le reti. 3 E montato in una di quelle barche che era di Simone, lo pregò di scostarsi un po’ da terra; poi, sedutosi, d’in sulla barca ammaestrava le turbe. 4 E com’ebbe cessato di parlare, disse a Simone: Prendi il largo, e calate le reti per pescare. 5 E Simone, rispondendo, disse: Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiam preso nulla; però, alla tua parola, calerò le reti. 6 E fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano. 7 E fecero segno a’ loro compagni dell’altra barca, di venire ad aiutarli. E quelli vennero, e riempirono ambedue le barche, talché affondavano. 8 Simon Pietro, veduto ciò, si gettò a’ ginocchi di Gesù, dicendo: Signore, dipàrtiti da me, perché son uomo peccatore. 9 Poiché spavento avea preso lui e tutti quelli ch’eran con lui, per la presa di pesci che avean fatta; 10 e così pure Giacomo e Giovanni, figliuoli di Zebedeo, ch’eran soci di Simone. E Gesù disse a Simone: Non temere: da ora innanzi sarai pescator d’uomini. 11 Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono.

 

Se chiedessi a qualunque cristiano perché frequenta una chiesa, perché segue il Signore, verrebbero fuori affermazioni che spesso ci fanno capire quanto abbiamo dentro.

Il v. 1 che andiamo abbiamo letto nel contesto del ministero di Gesù che svolse in terra,  suona quasi strano.

Infatti se cerchiamo l’affermazione “per udire la parola di Dio” in tutta la Sua Parola lo troviamo solo due volte qui è in Atti 13:44.

Se cerchiamo invece “portavano” per ricevere ci sono ben 4 punti, e se cerchiamo il termine “guariti” ben 11 volte e potremmo continuare ancora e vedere che la ricerca di Gesù aveva la motivazione principale di ottenere qualcosa di prettamente “materiale”.

A questo punto qualcuno direbbe che la domanda sorge spontanea: “perché stai leggendo questa meditazione? Perché frequenti una chiesa? perché ricerchiamo Dio?

Qui c’erano delle persone che Gli stavano addosso perché avevano fame di ASCOLTARE LA PAROLA DI DIO (v.1).

Questo passo è profondamente rivelatore in un modo incontrovertibile e ci guida chiaramente alla relazione che Dio vuole e che fa fluire la Sua gloria sulle nostre vite.

Ogni giorno perché ricerchiamo Dio? Questa è la prima domanda che ci dobbiamo porre.

Abbiamo bisogno ancora di una vera ed onesta analisi interiore che ci porti come davanti a uno specchio, per vedere la nostra vera condizione.

Avere fame comporta sacrifici.

La moltitudine gli era addosso, questo ci descrive in modo chiaro, che chi era lì certamente non stava comodo come lo siamo noi nelle nostre chiese, non avevano le stesse comodità a cui noi siamo quotidianamente abituati nelle nostre case.

Perché necessita avere fame della Sua Parola?

Perché c’è sempre il “solito nemico” che teme che l’uomo si accosti alla Parola, e se non vi è fame, c’è sempre un motivo non solo per rimandare ma anche per modificare quanto scritto in funzione di quello che non ci piace.

Noi dobbiamo rivedere nel profondo del nostro cuore l’idea che abbiamo di seguire il Maestro e dobbiamo ACCETTARE che

Luca 9:57,58

Mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: «Io ti seguirò dovunque andrai». 58 E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».

Questa gente poté cibarsi perché anche in mezzo alla folla essi erano lì, non si fecero scoraggiare, anzi si stringevamo ancor più al Maestro.

Finché non riusciamo a svegliarci dal torpore “della comodità” non potremo davvero vivere, vedere ed essere usati.

v.2 … vide due barche ferme a riva, dalle quali erano smontati i pescatori e lavavano le reti

Dio non viene nella nostra vita quando noi riteniamo che sia il momento migliore.

Dio viene nella nostra vita QUANDO EGLI RITIENE SIA IL MOMENTO MIGLIORE.

Immagino Pietro e gli altri che erano con lui, avevano appena trascorso una intera notte di fatica infruttuosa, il loro desiderio a questo punto era di sistemare ogni cosa e andare a riposare: certo con tanti momenti il Maestro aveva scelto proprio quello giusto…

Di Pietro si parla spesso del suo carattere (Giovanni 18:10), di come rinnegò il Maestro (Matteo 26:74,75) di quando fu ripreso da Paolo (Galati 2:11-14).

Ma non si parla di come anche sapeva riconoscere la voce di Dio: questo è uno di quei momenti.

Alla richiesta del Maestro egli non dice nulla, ma esegue quanto gli viene chiesto contro ogni logica: se il Maestro era lì e chiedeva della sua barca quello era il MOMENTO MIGLIORE.

Dio viene e verrà nella nostra vita, ci chiederà qualcosa in momenti che sono per noi, per la nostra logica e diciamolo per la nostra pigrizia il momento meno opportuno, ma è proprio quello il MOMENTO MIGLIORE, IL MOMENTO GIUSTO.

È un momento prezioso che non dobbiamo farci rubare. Pietro non se lo fece rubare e …

4 E com’ebbe cessato di parlare, disse a Simone: Prendi il largo, e calate le reti per pescare.

Non riesco a non immaginare Pietro, la sua faccia e i suoi pensieri.

Già gli aveva chiesto la barca ora chiede di “prendere il largo e calate le reti????” (che probabilmente aveva finito di sistemare)

5 E Simone, rispondendo, disse: Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiam preso nulla;

Pietro in un primo momento cerca di far capire al Maestro che la Sua richiesta è assurda priva di qualunque senso sia per la sua esperienza che per il momento della giornata.

Calare le reti di giorno non aveva senso per due motivi:

• Per i pescatori che erano esposti al caldo
• I pesci con la luce del giorno avrebbero visto facilmente la rete.

Ecco la parte importante e meravigliosa: Pietro non discute con il Maestro dopo un primo attimo dove i suoi pensieri hanno quasi voluto trattare con la Parola del Maestro, egli fa una delle più grandi affermazioni che ogni credente deve fare e vivere nella propria vita

… però, ALLA TUA PAROLA, calerò le reti .

Lui ha messo da parte la sua esperienza, la sua logica, la sua stanchezza e ogni altra forma di pensiero attuando quanto richiesto ad ogni figlio di Dio: di ubbidire alla Sua voce; ci viene chiesto come a Pietro di fidarci (fede), di non filtrare con la nostra mente che ha acquisito i pensieri e i ragionamenti di un mondo che non conosce Dio, che è nelle mani del nemico del popolo di Dio, e che il cui scopo è quello di sovvertire l’ordine di Dio, di portarlo a fare l’opposto di quanto Dio chiede in modo sottile, con le famose frasi, QUESTO ERA PER UN TEMPO, QUESTO NON È PIÙ IMPORTANTE, QUESTO NON È PER NOI ecc…

PIETRO NON FECE QUESTO.

E nel lasciare ogni pensiero e ogni logica lui e chi era lì con lui ha visto la gloria di Dio.

Oggi i cristiani non vedono la gloria di Dio perché si conducono secondo i propri pensieri, secondo il proprio io, NON È DIO COLUI CHE GUIDA ma lo abbiamo fatto diventare un socio e anche di minoranza.

Se vogliamo vedere la Sua gloria dobbiamo fare come fece Pietro e tutti gli altri discepoli

ALLA TUA PAROLA

Troviamo in Isaia 55:8

Poiché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie, dice l’Eterno.