COMPASSION “NATA SENZA ARTI GRACE”
Rifugiata e senza arti sin dalla nascita. Per i parenti era una maledizione. “Ma Dio aveva un piano per me”.
Hai mai incontrato qualcuno che in pochi secondi sappia cambiare la tua visione della vita? Noi sì. E vorremmo che anche tu scoprissi la sua storia.
Il suo nome è Grace. In italiano significa “grazia”.
Grace è nata con un arto solo: il braccio destro. Il braccio sinistro non è completamente formato. Ed è senza gambe. Ma lasciamo che lei stessa racconti la sua storia.
Appena nata, i miei parenti erano convinti che io fossi una maledizione. Volevano che mia mamma smettesse di allattarmi per farmi morire di fame. Dissero che non era mai successo nulla del genere nel loro clan. Secondo loro, il bestiame sarebbe morto a causa della mia nascita. Mio padre fu ucciso e mia madre decise di fuggire in Uganda per salvare la mia vita e la sua.
Mentre crescevo, iniziavo a capire di essere diversa dagli altri bambini. Una volta chiesi a mia mamma: “Mi hai tagliato le gambe? Perché sono diversa dagli altri?”
Sapevo che tutti mi prendevano in giro perché non potevo giocare come loro. Ero davvero triste e arrabiata. Quando arrivammo in Uganda, anche qui altri parenti credevano che portassi sfortuna. Così, per salvarmi la vita, mia madre fu costretta ad affidarmi a una donna di nome Betty. Ho vissuto con lei per 7 anni.
Betty, la mamma adottiva di Grace, dice: “Quando iniziai a prendermi cura di Grace, sapevo che lei e sua mamma erano in fuga dal Ruanda. Sapevo anche che la loro famiglia non sopportava la disabilità di Grace. Decisi di accoglierla: avevo già 9 figli, ma ora è parte della famiglia, come fosse mia figlia. A quel tempo Compassion arrivò nel nostro villaggio anziché iscrivere i miei figli, decisi di iscrivere Grace per darle un futuro migliore. Ha tanti sogni per il suo futuro, nonostante la sua disabilità fisica”.
Grace aggiunge:
Quando entrai al centro Compassion, tutti mi accolsero con amore.
Mi dicevano sempre che tutti siamo creati a immagine di Dio
e che Lui aveva un piano per la mia vita
Michael, responsabile del centro Compassion, spiega: “I bambini con disabilità affrontano tante sfide qui in Uganda. Sono isolati, non vanno a scuola e soffrono. Compassion è qui per i bambini come Grace, perché essere disabili non significa essere inutili. Grace è una grande testimonianza per tutti!”
Grace continua: “Il più grande cambiamento della mia mia vita è stato conoscere Gesù. Ero triste, ma grazie a Compassion ho scoperto che Dio può donare un cuore nuovo, pieno di amore. Compassion mi ha dato tutto ciò di cui ho bisogno, tra cui libri, materiale scolastico, coperte, lezioni. Ho ricevuto anche una sedia a rotelle! Dio mi ha donato la vita perché ha uno scopo per me e per questo non vivo più nella tristezza.
Ci sono tre cose che voglio dire a chi legge:
- Non sei un errore: sei stato creato da Dio!
- La tua vita ha uno scopo: puoi fare la differenza ovunque ti trovi
- Non importa come gli altri ti vedano: tu sei importante agli occhi di Dio.
Molte persone credono ancora che noi disabili siamo inutili e che non possiamo fare molto. Ma io non la penso così. Tutto ciò che fanno gli altri, posso farlo anch’io. Cucino, pulisco… e non solo! Non ho limiti, voglio diventare giornalista e lavorare in radio. Posso fare ogni cosa!
Nella Bibbia c’è un versetto che parla di come l’ultimo sarà il primo e il primo sarà l’ultimo. Nella cultura del mio Paese sono considerata una degli ultimi, ma so che Dio mi ama e sono sicura che mi aiuterà: questa la fonte della mia gioia!