LA FEDE NELLA PROVA

LA FEDE NELLA PROVA

Romani 5:3,4

e non soltanto questo, ma ci gloriamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce pazienza, la pazienza esperienza, 4 e la esperienza speranza.

Quando si parla di servire Dio, del cammino cristiano, dell’essere soldati di Cristo, vi si riscontra sempre un immenso entusiasmo, ma spesso vi si dimentica che ciò include anche una lotta che si deve affrontare.

Chi di noi almeno una volta nel proprio percorso cristiano non ha mai dichiarato di volerlo servire, di voler essere usato, di voler essere una testimonianza per Lui?

Ecco è da qui che iniziamo, è da questo punto che la Sua Parola ci vuole iniziare a parlare.

Parleremo di prove, di fede e di vittoria.

Cari in Cristo, senza le prove non vi è fede, non vi è esperienza, non vi è testimonianza.

Abbiamo letto: ma ci gloriamo nelle afflizioni.

Questa frase, se non provenisse da Dio, si potrebbe definire un’affermazione folle dettata da una mente pazza. Ma invece la troviamo nella Parola di Dio.

Perché mi devo gloriare nell’afflizione? Perché il popolo d’Israele difronte al mar Rosso si doveva gloriare?

In Esodo 14:9,10

Gli Egiziani dunque li inseguirono; e tutti i cavalli, i carri di Faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito li raggiunsero mentr’essi erano accampati presso il mare, vicino a Pi-Hahiroth, di fronte a Baal-Tsefon. 10 E quando Faraone si fu avvicinato, i figliuoli d’Israele alzarono gli occhi: ed ecco, gli Egiziani marciavano alle loro spalle; ond’ebbero una gran paura, e gridarono all’Eterno.

Al versetto 9 troviamo in modo chiaro il quadro di quanto sta vivendo il popolo d’Israele: il faraone con tutto il suo esercito è lì vicino, il popolo può vederlo alle sue spalle e dinanzi a loro il mare. Essi gridano…

Loro non si gloriarono nelle afflizioni ma si lamentarono, però vi è uno che si gloria: è Mosè che dichiara:

Esodo 14:13,14

E Mosè disse al popolo: ‘Non temete, state fermi, e mirate la liberazione che l’Eterno compirà oggi per voi; poiché gli Egiziani che avete veduti quest’oggi, non li vedrete mai più in perpetuo. 14 L’Eterno combatterà per voi, e voi ve ne starete quieti (tranquilli)’.

Mosè si stava gloriando nella prova e per fede proclama liberazione e vittoria; rammentatevi il versetto 14 perché più avanti lo rivedremo.

Nella prova, nell’afflizione come reagiamo? Abbiamo la reazione di Mosè che sa che il suo Redentore vive?

Giobbe 19:25 Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere.

O il mio atteggiamento è come il popolo d’Israele? Il mondo ci osserva e vuole vedere le realtà della nostra fede in Cristo; spesso siamo più disperati, sconfortati e scoraggiati di quelli che additiamo come il “mondo” .

L’afflizione produce pazienza:

Qui più che mai subentra la fede; pazienza: questa parola, che esprime un atteggiamento, per l’uomo è sempre complessa da accettare. E nel cristiano la si vive malamente. Noi preghiamo e “aspettiamo” ma spesso questo tempo è breve, e quando secondo “nostro orologio” comincia a scadere ecco che sia affaccia lo scoraggiamento.

Perché esso nasce? Nasce perché per la nostra natura umana, porre tutto nelle mani di un altro è difficile, il concetto di fidarsi di un altro si scontra con il nostro “non fidarsi mai realmente al 100% di nessuno”. Ma Dio chiede la più totale fiducia in Lui, chiede il totale abbandono della nostra vita nelle Sue mani, chiede “chiudi gli occhi e fatti guidare”.

Pazienza: ecco quello che nell’afflizione dobbiamo sperimentare, la nostra crescita, il nostro fonderci sempre più in Lui nasce dalla pazienza della fede nella prova.

Il problema cresce sempre più, ogni giorno aumenta, preghi ma nessuna risposta… allora che si fa? Si comincia a cercare con le proprie forze e secondo il proprio ragionamento una soluzione. No cari in Cristo, non è questo che Dio vuole dalla nostra vita, non è questo che Dio si aspetta da noi, non è questo che il modo spirituale che ci circonda deve vedere. Dobbiamo stare fermi in quella fede incondizionata e in quella fede certa dobbiamo aspettare l’intervento di Dio, e nella pazienza della piena certezza che Dio è lì con noi e che il Suo occhio non si è distratto dalla nostra vita che troviamo la forza.  

Proverbi 3:5

Confida nel SIGNORE con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo discernimento.

Ebrei 11:1

Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono.

La pazienza produce esperienza.

Si, dal sapersi fidare di Dio, nell’aver fede in Lui nasce l’esperienza, il popolo d’Israele recriminava a Mosè che era migliore la condizione di prima quando erano schiavi in Egitto (Esodo 14:11,12); ma colui che ha fede in Dio non è mai smosso, Mosè sapeva che Dio avrebbe operato e non ha preso nessuna iniziativa, ma aspettava, gli egiziani erano sempre più vicini, ma lui aspettava.

Ecco cosa Dio chiede alle nostre vite: aspetta! Pensi che il problema ti abbia sommerso? Che le promesse di Dio ricevute tanto tempo fa si siano “sbiadite” tanto che non le riesci più a leggere?

È proprio ora che Dio ci chiede: “Resisti sono vicino, le mie promesse si stanno per avverare, il mio aiuto sta per giungere, abbi fede, resisti, resta fermo nell’attesa del Mio intervento”.

E nel fare questo che la nostra fede diviene esperienza, diviene dimostrazione di cose che non si vedono; perché nel nostro restare fermi attraverso la fede che Dio si manifesta, le acque si aprono, i nostri piedi attraversano la terra asciutta e il nostro problema viene sommerso, e proprio da quelle acque che sembravano essere una barriera per la fuga, Dio apre una strada di liberazione dal problema.

In Luca 8:40-56, vediamo in maniera chiara lo stare fermi e aspettare. Troviamo Iairo capo della sinagoga, la sua unica figlia di 12 anni stava per morire e chiede al Maestro di andare a casa sua per guarirla. Hai versetti 42,43 … Or mentre Gesù v’andava, la moltitudine l’affollava. 43 E una donna che aveva un flusso di sangue da dodici anni…. 

Sappiamo la storia Gesù: si ferma, agli occhi di Iairo Egli sta perdendo del tempo prezioso, ma resta lì e attende, probabilmente il cuore batte forte, nella testa voleranno milioni di pensieri, ma egli è lì che attende. E mentre la donna testimonia della sua guarigione, giunge la notizia versetti 49,50 Mentr’egli parlava ancora, venne uno da casa del capo della sinagoga, a dirgli: La tua figliuola è morta; non incomodar più oltre il Maestro. 50 Ma Gesù, udito ciò, rispose a Iairo: Non temere; solo abbi fede, ed ella sarà salva.

Ecco la notizia che certamente Iairo quando uscì di casa non si aspettava di ricevere, chissà se nei suoi pensieri c’è : “se Gesù se non avesse perso tempo sarebbe arrivato per guarirla”, non lo sappiamo, ma sappiamo che egli resta lì e00 nella prova arriva la Sua Parola che ci dice “Non temere solo abbi fede”, e Iairo restò lì in attesa; sta fermo e non si muove, non prende iniziative, attende.

Alla vista “umana” questo atteggiamento ha dell’incredibile ma chi guarda per lo spirito sa che è la gloria di Dio che Egli dona ai suoi figli nel momento che hanno fede in Lui.

L’esperienza dona speranza.

Dalla speranza possono nascere esperienze, le quali sono fondamento di gloria e forza per le esperienze future e le prove che si affrontano nel presente; dobbiamo stare molto attenti però non essere come il popolo d’Israele che dimenticava sempre quanto Dio aveva fatto per lui, e a ogni problema ricadeva in atteggiamenti peccaminosi.

Un popolo dal collo duro, noi non vogliamo esserlo, ma vogliamo essere i figli di Dio che nella prova, nella difficoltà trovano forza in Lui, nella fede che Egli è stato e sarà il nostro liberatore, troveremo forza nelle Sue promesse anche se è passato molto tempo e ancora non le vediamo compiersi, ma sapendo che se sentiamo di non farcela, dobbiamo resistere perché la nostra fede si sta forgiando e si deve erigere con forza nella piena consapevolezza che Dio è lì con noi e sta per operare. Se noi camminiamo con Lui Egli non ci porterà sul baratro per farci precipitare, Ci potrà condurre davanti al mare ma di certo i nostri piedi resteranno asciutti.

Salmo 56:11 In Dio ho fiducia e non temerò; che potrà farmi l’uomo?

Isaia 12:2 Ecco, Dio è la mia salvezza; io avrò fiducia, e non avrò paura di nulla;

poiché il SIGNORE, il SIGNORE è la mia forza e il mio cantico; egli è stato la mia salvezza».

Geremia 17:7 Benedetto l’uomo che confida nel SIGNORE, e la cui fiducia è il SIGNORE!

 

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