LIBIA CORONAVIRUS E PERSECUZIONE DEI CRISTIANI
Il propagarsi della guerra civile in Libia ha portato con sé grandi difficoltà per la popolazione locale e per i lavoratori stranieri provenienti dall’Africa subsahariana. A questo si aggiunge oggi l’emergenza COVID-19 e la carenza di beni di prima necessità.
La popolazione libica sta affrontando un periodo di profonda incertezza, l’informazione pubblica è scarsa e in molti non sono a conoscenza di ciò che realmente sta accadendo e se sia consigliato o meno uscire di casa.
Nel mezzo dell’emergenza del Paese i credenti nascosti, cristiani ex musulmani costretti a mantenere segreta la propria fede, continuano ad affrontare violente pressioni da parte delle proprie famiglie e della comunità, con l’intento di condurli a rinunciare alla fede in Gesù.
I cristiani libici vengono trattati come cittadini di serie B, le chiese non hanno alcun riconoscimento pubblico e nessun edificio ecclesiastico può essere più costruito.
L’assenza di un governo centrale in grado di far rispettare le leggi e di mantenere l’ordine pubblico, inoltre, si aggiunge alla già complessa situazione dei cristiani all’interno del Paese.
Chiediamo di pregare per la Libia e per la difficile situazione in cui si trova a livello politico, sociale e ora anche sanitario. Pregate inoltre per i cristiani libici, costretti a gestire con saggezza la propria fede per il rischio di arresto e di violenze da parte della famiglia, della comunità e dei militanti islamici.
“Le nostre preghiere arrivano dove noi non possiamo andare. Nessun confine, nessuna prigione, nessuna porta è chiusa quando preghiamo” – Fratello Andrea
Dona coraggio e speranza a un giovane musulmano convertito
Quando Ishak, un giovane musulmano, si è convertito a Gesù, ha subito continue pressioni per rinunciare alla sua nuova fede e ad un certo punto è stato cacciato di casa dalla sua famiglia. Il suo è un classico esempio di quanto paghino coloro che si avvicinano alla fede cristiana in un contesto fortemente islamico e radicalizzato.
Il training vocazionale di Porte Aperte permette a questi nuovi credenti, come Ishak, di diventare autosufficienti, dando loro le risorse, la motivazione, l’aiuto e il vigore per rimanere saldi in Gesù.
Con un dono di 30 euro, puoi decidere di dare un aiuto immediato ai tanti giovani come Ishak.