LE MURA CADONO

LE MURA CADONO

Giosuè 5:13-15

Or avvenne, come Giosuè era presso a Gerico, ch’egli alzò gli occhi, guardò, ed ecco un uomo che gli stava ritto davanti, con in mano la spada snudata. Giosuè andò verso di lui, e gli disse: ‘Sei tu dei nostri, o dei nostri nemici?’ 14 E quello rispose: ‘No, io sono il capo dell’esercito dell’Eterno; arrivo adesso’. Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò, e gli disse: ‘Che cosa vuol dire il mio signore al suo servo?’ 15 E il capo dell’esercito dell’Eterno disse a Giosuè: ‘Lèvati i calzari dai piedi; perché il luogo dove stai è santo’. E Giosuè fece così.

Giosuè Cap. 6: 1-20

Or Gerico era ben chiusa e barricata per paura de’ figliuoli d’Israele; nessuno ne usciva e nessuno v’entrava. 2 E l’Eterno disse a Giosuè: ‘Vedi, io do in tua mano Gerico, il suo re, i suoi prodi guerrieri. 3 Voi tutti dunque, uomini di guerra, circuite la città, facendone il giro una volta. Così farai per sei giorni; 4 e sette sacerdoti porteranno davanti all’arca sette trombe squillanti; il settimo giorno farete il giro della città, sette volte, e i sacerdoti soneranno le trombe. 5 E avverrà che, quand’essi soneranno a distesa il corno squillante e voi udrete il suono delle trombe, tutto il popolo darà in un gran grido, e le mura della città crolleranno, e il popolo salirà, ciascuno diritto dinanzi a sé’. 6 Allora Giosuè, figliuolo di Nun, chiamò i sacerdoti e disse loro: ‘Prendete l’arca del patto, e sette sacerdoti portino sette trombe squillanti davanti all’arca dell’Eterno’. 7 Poi disse al popolo: ‘Andate, fate il giro della città, e l’avanguardia preceda l’arca dell’Eterno’. 8 Quando Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti all’Eterno, si misero in marcia sonando le trombe; e l’arca del patto dell’Eterno teneva loro dietro. 9 E l’avanguardia marciava davanti ai sacerdoti che sonavan le trombe, e la retroguardia seguiva l’arca; durante la marcia, i sacerdoti sonavan le trombe. 10 Or Giosuè avea dato al popolo quest’ordine: ‘Non gridate, fate che non s’oda la vostra voce e non v’esca parola di bocca, fino al giorno ch’io vi dirò: Gridate! Allora griderete’. 11 Così fece fare all’arca dell’Eterno il giro della città una volta; poi rientrarono nel campo, e quivi passarono la notte. 12 Giosuè si levò la mattina di buon’ora, e i sacerdoti presero l’arca dell’Eterno. 13 I sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti all’arca dell’Eterno s’avanzavano, sonando le trombe durante la marcia. L’avanguardia li precedeva; la retroguardia seguiva l’arca dell’Eterno; e durante la marcia, i sacerdoti sonavan le trombe. 14 Il secondo giorno circuirono la città una volta, e poi tornarono al campo. Così fecero per sei giorni. 15 E il settimo giorno, levatisi la mattina allo spuntar dell’alba, fecero sette volte il giro della città in quella stessa maniera; solo quel giorno fecero il giro della città sette volte. 16 La settima volta, come i sacerdoti sonavan le trombe, Giosuè disse al popolo: ‘Gridate! perché l’Eterno v’ha dato la città. 17 E la città con tutto quel che contiene sarà consacrata all’Eterno per essere sterminata come un interdetto; solo Rahab, la meretrice, avrà salva la vita: lei e tutti quelli che saranno in casa con lei, perché nascose i messaggeri che noi avevamo inviati. 18 E voi guardatevi bene da ciò ch’è votato all’interdetto, affinché non siate voi stessi votati allo sterminio, prendendo qualcosa d’interdetto, e non rendiate maledetto il campo d’Israele, gettandovi lo scompiglio. 19 Ma tutto l’argento, l’oro e gli oggetti di rame e di ferro saranno consacrati all’Eterno; entreranno nel tesoro dell’Eterno’. 20 Il popolo dunque gridò e i sacerdoti sonaron le trombe; e avvenne che quando il popolo ebbe udito il suono delle trombe diè in un gran grido, e le mura crollarono. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s’impadronirono della città.

Cari in Cristo,

nel nostro cammino spirituale e di vita quotidiana Dio ci chiama al Suo servizio, e durante questo percorso troviamo sulla nostra strada dei muri.

Dio aveva chiamato il Suo popolo in una nuova terra ma per poter procedere all’ingresso di Canaan c’era una città fortificata con doppie mura quelle esterne di 2 metri e quelle interne di 3,5 metri.

Gerico era ben chiusa per paura (6:1)

Dio non abbandona mai i suoi figli e quando promette qualcosa Egli la porta sempre avanti.

 Egli parla con Giosuè.  

Vorrei analizzare con voi vari punti che ci consentono di fare diverse riflessioni.

Primo punto:

Quando Dio si rivela a Giosuè gli ricorda che dove c’è la Sua presenza c’è Santità e i “calzari” vanno tolti. Dio si muove nelle nostre vite, si manifesta, ma non possiamo pensare di andare a Lui, di vedere al Sua gloria senza togliere quanto a Lui non appartiene .

Secondo punto:

Dio dà istruzioni a Giosuè, e qui sono espresse in modo chiaro come le Sue direttive che non lasciano spazio a pensieri e dibattiti, ma solo una comunicazione da eseguire.

Si, Dio ha chiamato e chiama la nostra vita a un percorso spirituale, ci chiama a un servizio, e ci chiama alla Sua dipendenza e ci chiede una fede cieca che si rivela e si manifesta dopo che noi ci fidiamo di Lui.

Terzo punto:

Quello che chiede è inusuale: immaginiamo il popolo di Israele, gli viene chiesto di girare intorno a una vera roccaforte senza fare altro.

Immagino gli abitanti di Gerico osservare questo popolo girare intorno alle loro mura con i corni che squillavano e poi vederli andar via. Cosa avranno pensato? Di certo si sentivano al sicuro, non erano certamente dei corni che potevano spaventarli.

Ma lì vi era “l’arma” più potente che esiste: la presenza di Dio (l’arca), il popolo di Israele era lì perché il Suo Dio Onnipotente lo voleva lì.

Quarto punto:

Quando Giosuè chiama i sacerdoti (6:6-9) la risposta è istantanea:

8 Quando Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti all’Eterno, si misero in marcia sonando le trombe;

Dio ci chiama a tutto questo, ci chiama a vivere in Lui e con Lui, ci chiama a vivere e combattere sapendo annullare noi stessi, ci chiama a togliere “i calzari”: quale Gerico hai davanti? Quante sono alte le sue mura? Non temerle, non perdere il tuo sonno e la tua pace a osservarle, non permettere a esse di incutere paura al tuo cuore, non cercare con la tua mente e le tue forze di trovare strategie per abbatterle, ma cerca la presenza di Dio, aspetta la sua voce, purificati e consacrati interamente, affinché quando Egli si presenterà, sarai già pronto per ascoltarlo, e lì non discuterai con Lui, ma dirai si ed amen alla Sua Parola, anche se quello che ti verrà chiesto sarà per la tua mente strano, assurdo, forse anche buffo, tu lì dovrai fidarti di Dio e come Giosuè e i sacerdoti e il popolo, senza discutere, senza chiedere di più eseguirai alla lettera quanto Egli ti dice, e mentre la tua fede si muove e apparentemente le mura restano lì, tu giorno dopo giorno girerai intorno ad esse perché è stato il tuo Dio che te lo ha detto, e al compimento della Sua Parola, le mura andranno giù e tu vincerai sul tuo nemico, sul tuo problema, e non solo, come il popolo prenderai quello di buono che vi era in esso per consacrarlo a Dio, ma ciò che è interdetto lo lascerai per non mutare la vittoria che Dio ti ha dato in una sconfitta.

Stiamo attenti all’interdetto, perché il diavolo e sempre lì e lui a differenza nostra che siamo dal rilassamento facile, egli da una sua sconfitta cerca sempre di trarne qualcosa, dopo la vittoria teniamo vigile il nostro spirito e restiamo attaccati alle parole che Dio ci dà in modo profondamente scrupoloso.

Ricordiamoci sempre la grandezza della fede:

Ebrei 11:30

Per fede caddero le mura di Gerico, dopo essere state circuite per sette giorni

2 Corinzi 2:4,5

e la mia parola e la mia predicazione non hanno consistito in discorsi persuasivi di sapienza umana, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, 5 affinché la vostra fede fosse fondata non sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio.

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