PORTE APERTE DA DONNA A DONNA “DONNE CRISTIANE IN PAKISTAN”
Il 1° novembre, giorno dopo il rilascio di Asia Bibi, sarà difficilmente dimenticato dai cristiani pakistani. Di seguito riportiamo due episodi di intolleranza avvenuti in questi giorni.
Un’infermiera cristiana ha chiamato, nascondendosi nel bagno dell’ospedale, il centro ALIVE, che si occupa di formazione e sostegno cristiano, alla ricerca di incoraggiamento e preghiera: “Per favore pregate per noi infermiere cristiane, siamo prese di mira e maltrattate, cercano di farci distrarre e sbagliare mentre eseguiamo azioni delicate come iniezioni o somministrazioni di farmaci e qualcuno ha manomesso il mio kit da lavoro stamattina. Si rivolgono a noi in modi offensivi e lo stress sta aumentando. Abbiamo paura! Pregate per tutte le infermiere cristiane in Pakistan.”
Un’insegnante cristiana è stata fatta scendere in modo sgarbato da un taxi dopo che il conducente ha scoperto che era cristiana: “Ero al telefono con mio marito. Ho concluso la telefonata dicendogli “Gesù ti protegga”. A quel punto il telefono ha smesso di funzionare e per ore non ho più potuto avere sue notizie.”
Pregate per il Pakistan!