TI POSSO FARE PESCATORI DI UOMINI?

TI POSSO FARE PESCATORI DI UOMINI?

(Parte 1-6)

Luca 5:1-11

Mentre egli stava in piedi sulla riva del lago di Gennesaret e la folla si stringeva intorno a lui per udire la parola di Dio, 2 Gesù vide due barche ferme a riva: da esse i pescatori erano smontati e lavavano le reti. 3 Montato su una di quelle barche, che era di Simone, lo pregò di scostarsi un poco da terra; poi, sedutosi sulla barca, insegnava alla folla. 4 Com’ebbe terminato di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo, e gettate le reti per pescare». 5 Simone gli rispose: «Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; però, secondo la tua parola, getterò le reti». 6 E, fatto così, presero una tal quantità di pesci, che le reti si rompevano. 7 Allora fecero segno ai loro compagni dell’altra barca, di venire ad aiutarli. Quelli vennero e riempirono tutt’e due le barche, tanto che affondavano. 8 Simon Pietro, veduto ciò, si gettò ai piedi di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». 9 Perché spavento aveva colto lui, e tutti quelli che erano con lui, per la quantità di pesci che avevano presi, 10 e così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Allora Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 11 Ed essi, tratte le barche a terra, lasciarono ogni cosa e lo seguirono.

Il vivere in Cristo e per Cristo, comporta dei passi spesso conosciuti, ma superficialmente vissuti.

Quanti di noi non hanno almeno una volta chiesto, o risposto all’ appello di poter essere “dei pescatori di uomini” “Suoi strumenti”?

Ma il maestro chiede POSSO IO FARVI PESCATORI DI UOMINI?

Noi di certo abbiamo risposto sì a questo invito, ma forse siamo ancora in attesa che questo avvenga, probabilmente stiamo aspettando ancora di udire la voce di Gesù che come a Pietro dica a noi “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini.

Seguiamo la Sua Parola che ci guida nel comprendere meglio, cosa deve avvenire nella nostra vita prima di poter udire quelle meravigliose parole.

  1. Il primo punto che vogliamo analizzare è il momento in cui Gesù si presenta a Pietro.

Quando Gesù va a Pietro e sale su una delle barche di lui, egli ha passato una notte faticosa e infruttuosa. Davanti a uno scenario del genere, l’analisi che potremmo fare è quella di dire che certamente “non è il momento migliore”.

Questa è spesso la risposta che diamo, quando siamo chiamati da Dio nel proseguire il cammino con Lui, spesso sento dire, “questo non è il momento, non è il giusto periodo per farlo”.

Quando Egli ci chiama a un servizio più specifico, ci chiede un ruolo più definito e costante, spesso la risposta è sempre la stessa: “non è il momento, non mi sento, non sono pronto”.

Pietro, come abbiamo detto, in una analisi della ragione e logica umana poteva dire questo al Maestro, vi erano tutti gli estremi per farlo, ma non lo fece.

Il suo percorso di “pescatori di uomini” inizia proprio in un “momento umanamente non ideale” .

     2. Il secondo punto che vedremo sarà sicuramente scontato, ma per quanto scontato esso è molto spesso messo in atto in “malo modo”.

Per essere Suoi strumenti, pescatori di uomini, è NECESSARIO ascoltare la Sua voce (Parola), infatti prima che Gesù dica a Pietro (Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini) vi sono due avvenimenti:

  1.  v.3 “LO PREGO’ DI SCOSTARSI UN PO’ DA TERRA“;

Ora ben conosciamo questo passo della Scrittura, sappiamo come tutta la notte avevano pescato senza prendere nulla, Pietro descrive bene quanta fatica abbia comportato quella pesca infruttuosa ma egli non recrimina con il Maestro, non gli dice siamo stanchi abbiamo solo voglia di andare a riposare, con tante barche proprio la nostra dovevi scegliere, ma la Scrittura ci dice che egli scostò la barca v.3.

2. 4 “PRENDI IL LARGO, E GETTATE LE RETI PER PESCARE“.

Anche a queste richieste Pietro esegue quanto Gesù gli dice, al

V.5 troviamo un attimo di titubanza, ma essa svanisce subito “Maestro, tutta la notte ci siamo affaticati, e non abbiamo preso nulla; PERÒ, SECONDO LA TUA PAROLA, getterò le reti”.

Alla TUA PAROLA, ecco è da qui che inizia il processo di risposta alla domanda di Cristo “POSSO IO FARVI PESCATORI DI UOMINI?

Abbiamo altre volte parlato dell’annullamento dei nostri pensieri, del rincorrere e prendere la piena capacità di non discutere con Dio ma di ESEGUIRE quanto richiesto, e quante volte lo attuiamo nella nostra vita?

Questo è il primo step che dobbiamo fare alla domanda ti posso fare Pescatore di uomini.

3) Prima dell’incontro con Gesù le “RETI” che erano di Pietro erano “RETI CHE NON PORTAVANO NULLA, ma all’ubbidienza della Sua Parola esse divengono uno strumento che portano meraviglioso “FRUTTO” per la Sua gloria.

Questa è la seconda parte della Parola che ci continua a guidare per dare una vera risposta all’invito del Maestro.

Dio in ciascuno di noi ha messo dei doni, delle capacità, degli strumenti, ma tutte queste cose senza Cristo sono come le reti di Pietro, per quanta fatica ci si possa mettere essere non portano frutto. Sono come una siringa senza medicinale.

Ma quando, quanto Dio ci ha dato, si sottomette alla Sua Parola, ecco che quello che prima sembrava infruttuoso, fallimentare, si trasforma in elementi che portano frutto e lo portano in abbondanza.

4) Sia le “RETI”, sia le “BARCHE” sembravano CEDERE.

Noi a posto di Pietro come avremmo reagito? Forse da una parte saremmo rimasti stupiti dalla pesca miracolosa, ma chissà anche perplessi nel vedere le reti così piene da rischiare di strapparsi e le barche messe anch’esse a rischio. Quante volte abbiamo detto al Signore “ti ho ubbidito e ora guarda qui…”.

Ma quando è Dio che manda, quando si è ubbidienti anche davanti a situazioni che sembrano essere al limite nulla avviene se non eventi che glorificano il Suo nome e benedicono la nostra vita.

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