UN CAPO PIÙ GRANDE DI TUTTI GLI ALTRI

UN CAPO PIÙ GRANDE DI TUTTI GLI ALTRI

Un missionario che si era proposto di evangelizzare una tribù sahariana, aveva intrapreso la difficile traduzione dell’Evangelo secondo Matteo nel dialetto locale. Aveva appena terminato i 17 primi versetti del capitolo primo e considerava il suo lavoro con qualche scoraggiamento. Perché, si chiedeva, l’Evangelo comincia con questa lunga lista di nomi? Quale utilità possono presentare per questi pagani dei versetti così aridi?

Mentre faceva questa riflessione, un indigeno entrò nella sua tenda e gli chiese che cosa stesse scrivendo. Il missionario spiegò lo scopo del suo lavoro e si decise a leggere al suo visitatore il testo che aveva appena tradotto. L’uomo ascoltò, con attenzione sempre crescente, la lista dei quarantadue nomi costituente “la genealogia di Gesù Cristo”.

Vorrei conoscere maggiormente questo Gesù che tu servi disse l’indigeno, quando il missionario ebbe finito di leggere “voglio anch’io diventare suo discepolo”.

Che cosa aveva risvegliato l’interesse di quest’uomo?

Precisamente la lunghezza della genealogia. La sua tribù contava qualche capo nobile, che poteva vantarsi di possedere una genealogia abbastanza antica; ma quella che aveva appena udito leggere sorpassava di molto quella dei nobili della tribù. Questo Gesù era dunque più grande di tutti i capi che egli aveva rispettato fin qui.

Preparato così a lasciarsi istruire, l’uomo apprese che Gesù Cristo era il Figlio di Dio e lo ricevette come il suo proprio Salvatore.

 

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