DA DONNA A DONNA “RITA DONNA CRISTIANA DELLA CITTÀ IRACHENA”

DA DONNA A DONNA “RITA DONNA CRISTIANA DELLA CITTÀ IRACHENA”

Rita, donna cristiana della città irachena di Qaraqosh, sta ancora sopportando il peso delle ferite nascoste della persecuzione.

Aveva 26 anni quando i militanti dello Stato Islamico occuparono la sua città e fecero della ragazza una prigioniera (poiché lei apparteneva a quel gruppo di iracheni che decise di non abbandonare lì l’anziano padre).

Nel corso di quattro anni, Rita venne venduta e comprata quattro volte come schiava sessuale, resistendo alle percosse, allo stupro, allo scherno, all’intimidazione, alla completa solitudine, fino al momento in cui è stata liberata nel 2017.

Ha affermato che i militanti dello Stato Islamico vedono le donne cristiane come merce, che quindi può essere comprata, venduta e, in caso di disobbedienza, torturata.

In quanto cristiane, le donne sono ampiamente limitate sia nel loro libero arbitrio che nell’esercizio del culto religioso per mano di figure appartenenti sia all’ambiente domestico che alla società.

Poiché le donne appartengono a tale cultura e in aggiunta a una minoranza religiosa, sono quindi particolarmente vulnerabili a quei persecutori che facilmente possono approfittarsi delle loro limitazioni e vulnerabilità.

Le donne cristiane, rispetto alle altre, sono molto più esposte alla violenza sessuale, quindi allo stupro e al matrimonio forzato.

Tratto da “Report persecuzione di genere Porte Aperte

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