“DALLA FEDE BAHÁ’Í AL PORNO E POI DA “ALPHA” A GESÙ”
Immagine: Jonathan Bielaski
Dio è stato fedele durante tutto il mio tortuoso viaggio verso la completa resa.
Sono sempre stata un tipo indipendente. Cresciuta in Caledonia, in Ontario, dalla terza elementare hanno iniziato a definirmi dotata, e da allora in poi sono stata profondamente consapevole che avrei dovuto “agire in modo intelligente”.
Ho partecipato solo a cose che sapevo che avrei fatto bene e ho fatto del mio meglio per controllare tutti i fattori che avrebbero potuto sabotare la mia facciata di perfezione.
Se svolgevo un saggio e mi veniva valutato 93\100, chiedevo all’insegnante di dirmi come avevo perso 7 punti.
Per i progetti di gruppo, chiedevo al mio compagno di classe di portare solo la scheda di presentazione e, nel caso, a tutto il resto pensavo io. A 17 anni, mi vedevo come una adolescente che aveva tutto sotto controllo.
Una volta al college a London, in Ontario, desideravo entrare subito nel mondo degli adulti. E l’ultimo segno della mia nuova indipendenza, pensavo, sarebbe stato unirmi alla fede bahá’í.
Un’assemblea locale si riuniva in Caledonia e alcuni dei miei amici più cari sono stati cresciuti in famiglie bahá’í, quindi avevo già dimestichezza con questa fede.
Ero affascinata dal credo bahá’í e dall’ottimismo dei leader per il futuro: niente più guerra, povertà o razzismo. Un’unica lingua, un’unica valuta e l’uguaglianza dei sessi. Sembrava perfetto.
La fede bahá’í nacque dalla cultura islamica nella Persia del XIX secolo. Un commerciante, Sayyid Ali Muhammad, dichiarò di essere il tanto atteso Báb (“Porta”) per la conoscenza del dodicesimo imam. Poco prima dell’esecuzione del Báb, nominò uno dei suoi seguaci come suo successore. Il fratellastro del nuovo leader si sarebbe dichiarato Bahá’u’lláh (letteralmente “la gloria di Dio”).
Secondo i principi della fede bahá’í, tutte le principali religioni prima del 1863 furono fondate da “Manifestazioni di Dio”. Quindi Adamo, Noè, Krishna, Mosè, Abramo, Zoroastro, Buddha, Gesù, Maometto e Báb sono tutte manifestazioni, con Bahá’u’lláh abbiamo la manifestazione finale e completa. La convinzione più allettante per me: un nuovo ordine guidato dai leader bahá’í che auspicherebbe la pace nel mondo.
Dopo essere riuscita ad eccellere in molti campi della mia vita, l’appartenenza alla religione che garantiva un ordine perfetto sembrava il prossimo passo giusto.
Ma mi sono ritrovata rapidamente a non soddisfare i suoi requisiti. Faticavo nel dedicarmi alle lunghe preghiere obbligatorie del mattino. Saltavo i bagni cerimoniali perché non capivo come eseguirli.
Avevo iniziato a frequentare un ragazzo non bahá’í qualche mese dopo essermi unita a loro e questo non mi aiutò a restare fedele.
Riguardo al mio ragazzo
Aaron all’inizio era solo un amico che si identificava come un “agnostico ostile”.
Imparai rapidamente che passare del tempo con lui era molto più divertente della preghiera e della castità.
Ho cercato di gestire il mio duplice impegno con Dio e con qualcuno che trovava strana la fede bahá’í.
Ma quanto più seria diventava la nostra relazione, tanto maggiore era il divario tra ciò che avrei dovuto fare (pregare, leggere le Scritture, digiunare) e ciò che stavo effettivamente facendo (presentandomi in classe con indosso le camicie di Aaron). Così sono diventata indifferente alle questioni spirituali, abbandonando la ricerca della “santità” per fare tutto ciò che a me sembrava giusto.
Dopo la laurea e due anni di vita con Aaron, vivevo ancora senza un punto fermo nella mia vita.
Ho deciso di prendere un maggiore controllo liberandomi dai debiti. Con il delirio di pagare rapidamente i prestiti, ho iniziato a lavorare con l’industria del porno su Internet, popolando siti Web con annunci per siti porno. La compagnia prometteva quantità assurde di soldi, con solo un’ora di lavoro al giorno!
Ho lasciato il lavoro per circa quattro mesi, ero solo leggermente infastidita dagli aspetti poco morali dell’intera faccenda.
Dato che le foto che inserivo erano già presenti in rete, ho pensato che se qualcuno avesse potuto ricavarne un profitto, quel qualcuno potevo anche essere io.
Ma a quanto pare, non ho mai ricavato un solo centesimo. L’intera faccenda è stata un modo per l’azienda di aggiungere un flusso di entrate, attirando persone con la promessa di denaro.
Dopo qualche tempo, un ex compagno di classe invitò Aaron e me, ormai fidanzati, a frequentare “Alpha”, un corso in cui si studiano gli insegnamenti base del cristianesimo.
Il nostro amico era appena diventato cristiano e anche se pensavamo fosse strano, non volevamo ferire i suoi sentimenti.
Ho pensato che sarebbe stato bello per me leggere di nuovo la Bibbia. E fu allora che iniziarono a succedere cose strane.
Dopo che i nostri leader ci hanno dato il benvenuto al “corso Alpha di dieci settimane”, ho fatto una faccia ad Aaron: Dieci settimane?! Ma abbiamo continuato.
Abbiamo imparato che nessun essere umano può entrare nella presenza di Dio lavorando abbastanza duramente o essendo abbastanza buono moralmente, ma che nella misericordia di Dio, Gesù ha rinunciato alla sua vita sulla croce in modo da poter essere salvati dall’ira che tutti meritiamo.
Dopo il corso Alpha, il nostro amico ha continuato a evangelizzarci. Ma Aaron non pensava ancora molto al cristianesimo. Alcuni mesi dopo, decise che se avesse voluto prendere in giro i cristiani in modo corretto, avrebbe dovuto leggere la Bibbia. Avevo letto la Bibbia e partecipato a un gruppo di giovani da adolescente, ma vedendo Aaron tornare a casa con una copia, ho pensato che sarebbe stato bene per me rileggerla.
E fu allora che iniziarono a succedere cose strane.
Difronte al terrore
Nel corso di diverse settimane, ricevevo continuamente chiamate con “numero sconosciuto”, una volta che rispondevo riagganciavano subito.
Aaron e io ci svegliavamo nel mezzo della notte, spaventati al punto tale da voler lasciare la stanza. Aaron ha iniziato a svegliarsi con graffi sul corpo. A volte, entrambi pensavamo che ci fosse qualcun altro in casa.
Una notte mi svegliai e vidi Aaron mezzo sollevato dal letto, come se qualcuno lo stesse tirando su per la spalla sinistra. “Vattene”, sussurrai. Chiusi gli occhi e sprofondai nelle coperte, desiderando che quel terrore sparisse.
Più tardi Aaron mi disse che non si era girato verso di me. Ma io l’ho visto girarsi e guardarmi. Solo che non era la sua faccia. Gridai e premetti la mia faccia sul cuscino.
Stavo impazzendo; no, ero già pazza. Sarei morta lì in quella stanza per la paura, o sarei finita in un ospedale psichiatrico.
Ma in quel momento, nonostante il terrore, ho capito che Gesù era la mia speranza.
Quindi lì nel letto che condividevo con Aaron, ho supplicato Dio di salvarmi.
Sapevo già di cosa dovevo pentirmi e come cercare di essere santa attraverso una fede che prometteva la perfezione; sapevo che dovevo pentirmi per aver favorito la vendita di pornografia online; e, infine, dovevo smettere di fare affidamento su me stessa.
Mentre dichiaravo il mio pentimento, la nebbia che mi avvolgeva si sollevò.
Ci fu un’improvvisa consapevolezza in me: sì è tutto vero, questo è tutto reale: Gesù è davvero il Figlio di Dio.
Poi ho aspettato di vedere cosa avrebbe fatto Aaron. Si sarebbe rivolto anche lui a Cristo? Sarebbe tornato a dormire come se nulla fosse successo? Temevo che avrei dovuto dire addio al mio fidanzato, che ci saremmo potuti trovare su percorsi diversi da lì in poi. Sono stati solo pochi attimi, sembrava un’eternità, ma poi Aaron chiese a Gesù di salvarlo. Eravamo liberi!
Continuando a arrendersi
E poi abbiamo vissuto felici e contenti? Non proprio. Grazie a Dio, l’oppressione demoniaca cessò.
Ma convertirsi al cristianesimo si è rivelato scomodo e decisamente offensivo per alcuni amici e parenti.
Alcune persone presumevano che il nostro cambiamento significasse che pensavamo di essere persone “migliori”.
Abbiamo anche dovuto capire come condividere una casa insieme e non fare più sesso fino al matrimonio. Dio ci ha dato un gentile pastore che ci ha guidato attraverso quel pantano.
Da quando ci siamo sposati, Aaron e io abbiamo visto i tradizionali voti di matrimonio divenire reali.
Abbiamo affrontato stagioni in cui abbiamo dovuto fare umilmente affidamento sulla generosità finanziaria degli altri.
Abbiamo dato il benvenuto a tre bellissimi bambini, ma abbiamo anche perso un bambino a causa di un aborto spontaneo durante il quale sono quasi morta.
Ho sviluppato l’epilessia nel 2012, il che significa che spesso non posso fare affidamento sul mio corpo e sul mio cervello.
Anche così, c’è così tanto nella vita cristiana che mi dà gioia.
Quando la nostra bambina di 5 anni vede dell’immondizia per strada e dichiara: “Scommetto che la persona che l’ha buttata non andrà in paradiso” (storia vera), le ricordo che l’accesso al paradiso non ha nulla a che fare con l’essere buono e ma ha a che fare con la bontà di Dio.
So che quando prego Dio mi ascolta, perché ha risposto alla mia preghiera la notte in cui mi ha salvato e ha continuato a provvedere a noi nel corso degli anni.
Posso vedere quanto mi ama quando rifletto sulle esperienze che mi hanno portato, lentamente, a volte dolorosamente, a modellarmi a sua immagine.
E non devo più lottare per la perfezione, perché Cristo è la mia perfezione.
Anche se non sempre mi piace, la sua grazia è sufficiente e sarei sciocca a non essere d’accordo.
Emily Armstrong è una mamma di tre figli e illustratrice indipendente a London, Ontario.