
Massacri
Demos Shakarian racconta che la ricezione del battesimo con lo Spirito Santo fu l’inizio di grandi cambiamenti nella famiglia Shakarian e che uno dei primi cambiamenti fu il cambiamento di attitudine verso il più famoso cittadino di Kara Kala di quel tempo.
“Questa persona era conosciuta in ogni parte della regione come il “Ragazzo Profeta” nonostante al tempo dell’episodio con la testa del giovenco il Ragazzo Profeta avesse cinquantotto anni.
Il vero nome dell’uomo era Efim Gerasemovitch Klubniken, e aveva una storia eccezionale. Egli era di origine Russa, la sua famiglia fu tra i primi Pentecostali che attraversarono il confine stabilendosi in maniera permanente in Kara Kala.
Sin dalla sua infanzia Efim aveva mostrato un dono per la preghiera, intraprendendo frequentemente dei lunghi digiuni, pregando attorno all’orologio.
Come tutti sapevano in Kara Kala, quando Efim aveva undici anni aveva sentito il Signore chiamarlo ancora ad una delle sue veglie di preghiera. Questa volta egli persistette per sette giorni e sette notti, e durante questo periodo di tempo egli ricevette una visione.
Questo in sé stesso non fu straordinario. In verità, come aveva avuto l’abitudine di brontolare mio nonno, chiunque stava tutto quel tempo senza mangiare o dormire era costretto a cominciare a vedere delle cose. Ma quello che Efim fu capace di fare durante quei sette giorni non fu così facile da spiegare.
Efim non era capace né a leggere e né a scrivere. Eppure, mentre lui stava seduto nella sua piccola casetta di pietra in Kara Kala, egli vide davanti a lui una visione di carte [geografiche] e un messaggio scritto con una bella calligrafia.
Efim chiese una penna e della carta. E per sette giorni seduto alla rozza tavola dove la famiglia mangiava, egli trascrisse laboriosamente la forma e il modello delle lettere e dei diagrammi che passarono davanti ai suoi occhi.
Quando egli ebbe finito, il manoscritto fu portato alle persone del villaggio che potevano leggere. Risultò che questo bambino analfabeta aveva scritto in caratteri Russi una serie di istruzioni e di avvertimenti.
In un non specificato periodo nel futuro, il ragazzo scrisse, ogni Cristiano in Kara Kala sarebbe stato in un pericolo terribile.
Egli predisse un tempo di indicibile tragedia per l’intera area, quando centinaia di migliaia di uomini, di donne, e di bambini, sarebbero stati assassinati brutalmente. Sarebbe venuto il tempo, egli avvertì, quando tutti nella regione dovevano fuggire.
Essi dovevano andare in una terra al di là del mare. Nonostante non avesse mai visto un libro di geografia, il Ragazzo Profeta disegnò una mappa che mostrava esattamente dove i Cristiani in fuga dovevano andare.
Con grande sorpresa degli adulti, la massa di acqua rappresentata così accuratamente nel disegno non era il vicino Mare Nero, o il Mar Caspio, o anche il più lontano Mediterraneo, ma il distante e inimmaginabile Oceano Atlantico! Non c’era nessun dubbio sulla cosa, come non c’era nessun dubbio sull’identità della nazione che era dall’altro lato; la mappa indicava chiaramente la costa orientale degli Stati Uniti d’America.
Ma i profughi non dovevano stabilirsi là, la profezia continuava. Essi dovevano continuare a viaggiare fino a che avessero raggiunto la costa occidentale della nuova terra. Là, scrisse il ragazzo, Dio li avrebbe benedetti e li avrebbe fatti prosperare, e avrebbe reso la loro progenie una benedizione per le nazioni.
Un po’ di tempo più tardi Efim scrisse anche una seconda profezia, ma tutto quello che tutti sapevano di essa era che essa riguardava l’ancora più distante futuro quando le persone avrebbero dovuto fuggire di nuovo.
Efim domandò ai suoi genitori di suggellare questa profezia in una busta, e ripeté le istruzioni che egli aveva ricevuto attorno ad essa. Gli era stato detto nella sua visione che solo un futuro profeta scelto dal Signore per questo compito poteva aprire la busta e leggere la profezia alla chiesa. Chiunque avrebbe aperto la busta prima di quel tempo sarebbe morto.
Bene, molte persone in Kara Kala risero a questi racconti fantastici di un piccolo ragazzo.
Sicuramente ci doveva essere qualche spiegazione per la “miracolosa” scrittura.
Forse lui aveva imparato segretamente da se stesso a leggere e a scrivere, giusto per giocare questo scherzo al villaggio.
Altri però presero a chiamare Efim il Ragazzo Profeta e non erano affatto convinti che il messaggio non fosse genuino.
Ogni qualvolta delle notizie di nuovi disordini politici raggiungevano le tranquille colline attorno ad Ararat, essi tiravano fuori le ora ingiallite pagine e le leggevano di nuovo.
Sembrò che i conflitti tra i Mussulmani Turchi e i Cristiani Armeni stessero crescendo in intensità.
Nell’agosto del 1896 quattro anni prima che mio nonno macellasse il giovenco cieco non aveva forse una folla di Turchi ucciso più di seimila Armeni nelle strade di Costantinopoli?
Ma Costantinopoli era lontana, ed erano passati degli anni da quando era stata data la profezia. Veramente, le profezie nella Bibbia spesso vennero dozzine, persino centinaia di anni prima dell’evento. Ma la maggior parte delle persone in Kara Kala, incluso mio nonno, credevano che questi doni profetici genuini erano cessati con il completamento della Bibbia.
E poi, poco tempo dopo l’alba del secolo, Efim annunciò che il tempo dell’adempimento delle parole che lui aveva scritto quasi cinquanta anni prima era vicino. “Noi dobbiamo fuggire in America. Tutti quelli che rimarranno qua periranno”.
Qua e là in Kara Kala le famiglie Pentecostali fecero i bagagli e lasciarono le loro proprietà che erano stati i loro possedimenti ancestrali da tempo immemorabile.
Efim e la sua famiglia furono tra i primi a partire. Poiché ogni gruppo di Pentecostali lasciò l’Armenia, essi furono scherniti da coloro che rimasero. Gente scettica e incredula inclusi molti Cristiani rifiutarono di credere che Dio potesse pronunciare delle istruzioni precise per persone moderne in una era moderna.
Ma le istruzioni si dimostrarono corrette. Nel 1914 arrivò in Armenia un periodo di inimmaginabile orrore. Con una efficienza spietata i Turchi cominciarono l’affare sanguinario di spingere due terzi della popolazione dentro il deserto della Mesopotamia.
Più di un milione di uomini, donne e bambini morirono durante queste marce della morte, inclusi tutti gli abitanti di Kara Kala. Un altro mezzo milione di esseri umani furono massacrati nei loro villaggi, in un pogrom (Pogrom è un termine storico di derivazione russa, con cui vengono indicate le sommosse popolari antisemite. N.d.R.) che in seguito doveva fornire a Hitler il suo piano per lo sterminio degli Ebrei: “Il mondo non intervenne quando i Turchi sterminarono gli Armeni”, egli ricordò ai suoi seguaci, “Non interverrà ora”.
Quei pochi Armeni che riuscirono a fuggire dalle aree assediate portarono con loro delle storie di grande eroismo. Essi riferirono che i Turchi alcune volte diedero ai Cristiani una opportunità per rinnegare la loro fede in cambio della loro vita. La procedura favorita era quella di chiudere un gruppo di Cristiani in un granaio e dargli fuoco: “Se voi siete disposti ad accettare Maometto al posto di Cristo noi apriremo le porte”. Molto spesso i Cristiani scelsero di morire, cantando inni di lode mentre le fiamme li inghiottivano.
Coloro che avevano dato retta all’avvertimento del Ragazzo Profeta e avevano cercato asilo in America, ascoltarono le notizie con sgomento. Mio nonno Demos fu tra coloro che erano fuggiti.
Tratto da: The Happiest People on Earth. The long-awaited personal story of Demos Shakarian as told to John and Elizabeth Sherrill [Le persone più felici sulla terra. La tanto attesa storia personale di Demos Shakarian come raccontata a John ed Elizabeth Sherrill], U.S.A. 1975, pag. 19-22
(Tratto da La nuova via)