NON TI SCORAGGIARE E GETTA LE RETI

NON TI SCORAGGIARE E GETTA LE RETI

Ti voglio parlare di tempo, di memoria.

Stai cercando di affrontare la vita, di viverla, ti affatichi, ma sembra che i tuoi sforzi non portino risultati.

Ti voglio dire che questo fa parte del tuo cammino con Gesù.

 Nella Sua Parola leggiamo:

Giovanni 21:3-14

3 Simon Pietro disse loro: Io vado a pescare. Essi gli dissero: Anche noi veniamo con te. Uscirono, e montarono nella barca; e quella notte non presero nulla. 4 Or essendo già mattina, Gesù si PRESENTÒ sulla riva; i discepoli però non sapevano che fosse Gesù. 5 Allora Gesù disse loro: Figliuoli, avete voi del pesce? Essi gli risposero: No. 6 Ed egli disse loro: Gettate la rete dal lato destro della barca, e ne troverete. Essi dunque la gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero dei pesci. 7 Allora il discepolo che Gesù amava disse a Pietro: È il Signore! E Simon Pietro, udito ch’era il Signore, si cinse il camiciotto, perché era nudo, e si gettò nel mare. 8 Ma gli altri discepoli vennero con la barca, perché non erano molto distanti da terra (circa duecento cubiti), traendo la rete coi pesci. 9 Come dunque furono smontati a terra, videro quivi della brace, e del pesce messovi su, e del pane. 10 Gesù disse loro: Portate qua de’ pesci che avete presi ora. 11 Simon Pietro quindi montò nella barca, e tirò a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci; e benché ce ne fossero tanti, la rete non si strappò. 12 Gesù disse loro: Venite a far colazione. È niuno dei discepoli ardiva domandargli: Chi sei? sapendo che era il Signore. 13 Gesù venne, e prese il pane e lo diede loro; e il pesce similmente. 14 Quest’era già la terza volta che Gesù si faceva vedere ai suoi discepoli, dopo essere risuscitato dà morti.

1 PUNTO

Noi non siamo mai soli. Spesso, troppo spesso, dimentichiamo questa realtà, dimentichiamo quanto Dio ha fatto per noi qualche minuto o qualche giorno prima.

I discepoli lo facevano spesso, nella prima moltiplicazione dei pani hanno visto la gloria di Dio manifestarsi, hanno visto come cinque pani e due pesci hanno sfamato oltre 14.000 persone, ma poi cosa avviene?

Gesù che fa? Li obbliga a prendere la barca ed andare all’altra riva e a precederlo (Marco 6:45)

La navigazione si fa difficile, il vento è loro contrario (v.48) e sonosoli” contro la tempesta, ma loro e noi come abbiamo detto non siamo mai soli.

È proprio in quel momento (non prima e non dopo) che arriva Gesù, Egli arriva sempre al momento giusto, la nostra mente ci dice che le nostre forze sono arrivate, che non ce la facciamo più a remare, ma quando questo avviene realmente, quando davvero le nostre forze sono al limite ecco che Gesù si palesa, si manifesta.

In Giovanni leggiamo al v.3,4 quella notte non presero nulla. 4 Or essendo già mattina, Gesù si PRESENTÒ sulla riva.

Dio si presenta sempre e si manifesta al momento giusto.

E come si manifesta? Camminando sul mare.

Cosa non comprendono i discepoli?

Perché Gesù cammina sul mare?

  • Cammina sul mare: I discepoli non comprendono che con loro c’è il creatore di ogni cosa, quello che hanno visto e vissuto qualche ora prima non ha lasciato nulla nei loro cuori, non ha insegnato nulla alla loro anima, hanno semplicemente assistito, ne hanno fatto parte, ma non hanno ancora realizzato chi fosse Gesù.

E invece di gioire hanno paura e gridano pensando a un fantasma (v49).

Per loro doveva essere normale, doveva essere una cosa scontata, invece non avviene questo.

Lui cammina sul mare per ricordare al nostro cuore che Egli è Colui che può fare quello che per l’uomo è impossibile. 

  • Ma perché Gesù si presenta a loro camminando sul mare?

Perché Egli cammina sui nostri problemi e li risolve cosi come fece con la tempesta (v51).

(Il collegamento con i pani è questo evento lo dice e lo spiega Dio stesso al v.51,52)

… ed essi più che mai sbigottirono in loro stessi, 52 perché NON AVEAN CAPITO IL FATTO DE’ PANI, ANZI IL CUOR LORO ERA INDURITO.

In Marco 4:35-41, leggiamo che Gesù dorme nella barca e loro gridano a Lui e gli dicono “non ti curi che noi periamo?” (v.38).

Ma se leggiamo la Parola in Matteo ci sono più dettagli e vediamo che prima di questo evento loro hanno assistito ad altri miracoli:

  • Guarigione del lebbroso (Matteo 8:1-4)
  • Il servitore del Centurione di Capernaum (Matte 8:5-13)
  • La guarigione della suocera di Pietro (Matteo 8:14-17).

Possiamo assistere a tante manifestazioni eppure restare sempre al punto di partenza, abbiamo la necessità che il nostro cuore sia prima mutato da cuore di pietra a cuore di carne (Ezechiele 11:19; 36:26).

Mt 13:15 perché il cuore di questo popolo s’è fatto insensibile, son divenuti duri d’orecchi ed hanno chiuso gli occhi, che talora non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi e non intendano col cuore e non si convertano, ed io non li guarisca.

Gesù li ha obbligati a partire da soli (v.45), perché loro e noi abbiamo bisogno di questi momenti per:

  1. conoscere meglio Gesù
  2. Perché il nostro cuore non si indurisca
  3. non abbassare mai la nostra vigilanza .

2 PUNTO 

Abbiamo bisogno di questi momenti affinché:

CONOSCIAMO DAVVERO IL MAESTRO

Osserviamo i due avvenimenti: nella moltiplicazione dei pani e nella tempesta, i discepoli non realizzano ancora la vera natura di Gesù mentre dopo la Sua morte e resurrezione quando Egli si presenta a loro “niuno dei discepoli ardiva domandargli: Chi sei? sapendo che era il Signore”.

Non hanno una conoscenza visiva, hanno davanti un Gesù diverso, ma c’è una conoscenza spirituale, questo evento all’inizio della lettura avremmo potuto vederlo come uno dei tanti, ma non è così, esso li porta finalmente all’inizio del processo di uno in Lui.

Pietro in una circostanza simile riconosce che lui è un peccatore (Luca 5:8).

PERCHÉ NON DOBBIAMO RILASSARCI

Quando facciamo esperienze con Dio, avviene con moltissima frequenza che tendiamo ad adagiarci su quella meravigliosa esperienza e così facendo abbassiamo le nostre difese spirituali, siamo facili alla distrazione e alla caduta.

In Matteo 16:16,17 alla domanda di Gesù chi dite chi io sia Pietro risponde:

Tu sei il Cristo, il Figliuol dell’Iddio vivente. 17 E Gesù, replicando, gli disse: Tu sei beato, o Simone, figliuol di Giona, perché non la carne e il sangue t’hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è ne’ cieli.

In questa occasione Gesù parla in modo lusinghevole a Pietro ma subito dopo quando Egli profetizza che deve andare a Gerusalemme ed essere ucciso Pietro dà un’altra risposta e viene rimproverato … tu non hai il senso delle cose di Dio.

In conclusione nella prova e nella difficoltà, Dio conosce le nostre fatiche, il tempo che è trascorso, vede le “nostre reti” che sono ancora vuote, vede la “notte trascorsa in barca” e al momento opportuno Egli cammina sui nostri problemi e si presenta sulla nostra riva.

E mentre le viviamo ricordiamoci che esse sono poste affinché possiamo restare veglianti e non essere distratti; viviamole nel giusto modo: non facciamoci strumentalizzare da chi non ama la nostra anima.

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