QUANTO È IMPORTANTE PER TE ENTRARE NELLA VITA ETERNA
Marco 9:43-50
43 Se la tua mano ti fa cadere in peccato, tagliala; meglio è per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andartene nella geenna, nel fuoco inestinguibile, 44 [dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne]. 45 Se il tuo piede ti fa cadere in peccato, taglialo; meglio è per te entrare zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella geenna, 46 [dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne]. 47 Se l’occhio tuo ti fa cadere in peccato, cavalo; meglio è per te entrare con un occhio solo nel regno di Dio, che avere due occhi ed essere gettato nella geenna, 48 dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne. 49 Poiché ognuno sarà salato con il fuoco. 50 Il sale è buono; ma se il sale diventa insipido, con che gli darete sapore? Abbiate del sale in voi stessi e state in pace gli uni con gli altri».
Quando ci viene posta una domanda sulla nostra vita spirituale, spesso, troppo spesso si danno risposte che possiamo definire “spirituali”.
Esse ormai fanno parte del nostro linguaggio, ma sono spesso lontane da quello che davvero viviamo nel quotidiano.
La domanda di questa meditazione può, per molti, sembrare provocatoria, per altri una domanda al limite della “stupidità”; per me, nel momento in cui mi è stata posta, è stata di grande benedizione, un momento dove lo Spirito Santo mi ha chiesto di fermarmi e di riflettere dove avevo posto il vero senso della mia vita su questa terra.
Sempre più spesso incontro credenti che hanno da ridire su quanto non vada nel mondo, e su quanto non vada nella chiesa.
Quanto affermano molto spesso corrisponde a verità, ma nell’ascoltare quanto dicono c’è sempre una costante che non varia tra di loro che è …. tutto è sempre responsabilità di altri e sono davvero pochi quelli che affermano che loro sono parte dei problemi che lamentano, anzi ti confesso che ancora non ho trovato uno che facesse una tale dichiarazione.
Fatta questa premessa ti rifaccio la domanda che il Signore attraverso il Suo Santo Spirito ha fatto a me:
QUANTO È IMPORTANTE PER TE ENTRARE NELLA VITA ETERNA?
Ti invito a non essere “frettoloso” nel rispondere, e consentimi di aggiungere di non essere neppure “arrogante”, ma di lasciare che lo Spirito Santo, attraverso la Parola di Dio, sia libero di prenderti per la mano e guidarti per farti vedere veramente in che direzione hai proiettato la tua vita.
I v. 43 a 47 affermano:
43 Se la tua mano ti fa cadere in peccato, tagliala; meglio è per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andartene nella geenna, nel fuoco inestinguibile 45 Se il tuo piede ti fa cadere in peccato, taglialo; meglio è per te entrare zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella geenna, 47 Se l’occhio tuo ti fa cadere in peccato, cavalo; meglio è per te entrare con un occhio solo nel regno di Dio, che avere due occhi ed essere gettato nella geenna,
Questi versetti fanno un’affermazione forte in quanto parlano di quello che ogni essere umano ha di più caro: il proprio benessere fisico.
E Dio conoscendo il cuore dell’uomo sa bene come parlare ad esso.
Ci dice che se ciò che abbiamo di più caro implica la perdita della vita eterna è meglio perderlo che finire nella geenna.
La geenna, che oggi traduciamo in inferno (per gli ebrei apocalittici la porta dell’inferno), è la più grande sofferenza che l’uomo possa ricevere che consiste nella separazione dell’uomo da Dio.
Il v.48 spiega in modo chiaro che cosa sia:
dove il verme loro non muore e il fuoco non si spegne.
Il verme loro non muore, esprime una sofferenza senza fine; come il verme che scava all’interno di qualcosa; la separazione da Dio scaverà l’anima dall’interno senza che mai giunga a una fine.
E il fuoco non si spegne: qui non c’è molto da dover spiegare ed è la risposta di molti che continuano a dire che l’inferno non esiste e Dio alla fine perdona tutti.
Cari in Cristo abbiamo bisogno di fermare i nostri passi per capire quali davvero siano diventate le nostre priorità e quanto davvero siamo disposti a togliere dalle nostre vite quelle cose che ci stanno portando a perdere il dono più grande che Dio ci ha fatto.
Dio non vuole che restiamo separati da Lui, non lo vuole mentre siamo su questa vita, ma sta aspettando con grande bramosia il momento in cui, per l’eternità, vivremo alla Sua presenza.
Giovanni 14:2,3
io vo a prepararvi un luogo; 3 e quando sarò andato e v’avrò preparato un luogo, tornerò, e v’accoglierò presso di me, affinché dove son io, siate anche voi;
49 Poiché ognuno sarà salato con il fuoco
Il significato di questo versetto è da sempre oggetto di un costante dibattito ma noi, adesso, ci addentreremo in esso solo per conoscere quanto Dio in questa occasione ci vuole dire: il sale esalta il gusto di una pietanza e un giorno esso “esalterà” la nostra condizione sia essa quella di aver scelto e mantenuto la grazia ricevuta, o di averla rifiutata o persa.
v.50
Il sale è buono; ma se il sale diventa insipido, con che gli darete sapore? Abbiate del sale in voi stessi e state in pace gli uni con gli altri».
Dio ci chiede di avere del sale in noi stessi: abbiamo bisogno che il sale di Dio che esalta quanto è in noi, sia presente e che porti in “primis” la nostra vita nella giusta direzione, che ci indirizzi verso Lui che deve essere davvero lo scopo della nostra esistenza, e allora questo sale potrà essere riversato dalle nostre vite su quanti Dio ci metterà sul nostro cammino, e quando questo arriva, come il nostro Signore è stato in pace con chi lo uccideva noi vivremo la Sua Pace in ogni situazione della nostra vita.