
IRAN: LE PENE DETENTIVE PER I CRISTIANI AUMENTANO DI SEI VOLTE A CAUSA DELLE ESECUZIONI CIVILI E DEGLI ARRESTI
NELLA FOTO: bandiere dell’Iran
Più di 900 civili iraniani sono stati giustiziati e altre decine di persone sono state condannate a morte per accuse su base religiosa solo nel 2024. Inoltre, 96 cristiani iraniani sono stati condannati a una somma totale di 263 anni di carcere.
I dati pubblicati dalla Commissione Statunitense per la Libertà Religiosa e, separatamente, da Article 18 sono sconcertanti.
Centinaia le esecuzioni, con accuse di guerra contro Dio o di partecipazione alle proteste antigovernative del 2022. Il rapporto 2025 The tip of the Iceberg, pubblicato da Article 18 insieme a Porte Aperte/Open Doors, Christian Solidarity Worldwide e Middle East Concern, documenta l’impennata delle pene detentive inflitte dai giudici, che fa seguito a un forte aumento degli arresti alla fine del 2023, con cinque cristiani condannati a 10 anni di carcere e a un altro a 15 anni.
“Il governo iraniano sembra aver intensificato gli sforzi per isolare e minare finanziariamente la comunità cristiana, come parte di una strategia più ampia per sopprimere la sua crescita e influenza”, ha osservato Mansour Borji, di Article 18.
Nel 2025 la persecuzione non sembra terminare.
A marzo di quest’anno, tre cristiani, tra cui una donna incinta, hanno ricevuto dure condanne. Narges Nasri, in attesa del suo primo figlio, è stata condannata a 16 anni per attività di propaganda contraria alla legge islamica, coinvolgimento in una chiesa domestica e post sui social media a sostegno al movimento “Donna, vita, libertà”. Anche Abbas Soori, 48 anni, è stato condannato a 15 anni con accuse simili, mentre il musicista cristiano Mehran Shamloui, 37 anni, è stato condannato a 10 anni e si è visto confiscare gli istrumenti musicali.
“Un regime che strappa una madre incinta alla sua famiglia e a cure mediche adeguate non può pretendere di difendere la giustizia o la dignità”, osserva Michael Bosch, analista di Medio Oriente per World Watch Research. “L’unico ‘crimine’ di Narges è il suo credo religioso. Abbas Soori è stato punito semplicemente per aver praticato la propria fede privatamente, in casa sua. Incarcerare Mehran Shamloui confiscandogli gli strumenti musicali significa voler mettere a tacere l’espressione della fede attraverso l’arte”.
L’Iran si trova alla posizione numero 9 della World Watch List di Porte Aperte. Il Paese ha sviluppato un apparato di sicurezza esteso e brutale, progettato per sopprimere ogni dissenso religioso e politico, in particolare contro i cristiani e tutte le minoranze religiose. Nonostante l’intensa persecuzione, la Chiesa in Iran continua a crescere.
*pseudonimo
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