PORTE APERTE “INDIA: UNA CHIESA BRUCIATA E UNA DEMOLITA SOLO A FEBBRAIO”

PORTE APERTE “INDIA: UNA CHIESA BRUCIATA E UNA DEMOLITA SOLO A FEBBRAIO”

NELLA FOTO: Capanna adibita a chiesa bruciata nel villaggio di Kistaram

I cristiani del villaggio di Kistaram, nello Stato indiano di Chhattisgarh, avevano costruito una piccola capanna adibendola a chiesa su un appezzamento di terreno appartenente a uno dei fedeli. Erano circa 30 le famiglie che la frequentavano.

È stato il capo villaggio, il 3 febbraio scorso, assieme a un gruppo di altre persone, a sporgere denuncia alle autorità. Due giorni dopo, intorno alle 3 del mattino, la chiesa è stata trovata avvolta dalle fiamme.

Quando i cristiani si sono recati alla vicina stazione di polizia per informare sull’accaduto, è stato detto loro di ripresentarsi il mattino seguente. Ma al loro ritorno la polizia si è rifiutata di registrare la denuncia.

La chiesa e tutto ciò che conteneva è andato completamente perduto e la comunità cristiana locale non ha ricevuto alcun aiuto.

“Se costruirete un’altra chiesa all’interno del villaggio senza permesso, la cosa si ripeterà!”, hanno detto in tono minaccioso le autorità, intimando di smettere di incontrarsi e pregare.

Un fatto analogo è avvenuto a Mangalore, città dello Stato indiano di Karnataka. L’8 febbraio scorso l’edificio di una chiesa è stato demolito dagli estremisti indù, sostenendo che questo si trovasse su un terreno del governo.

La persecuzione dei cristiani in India (alla 10° posizione della World Watch List) continua a intensificarsi mentre gli estremisti indù mirano a eliminare la presenza e l’influenza cristiana dal Paese.

La forza trainante dietro a questo atteggiamento è l’ideologia Hindutva, la quale non considera i cristiani locali e le altre minoranze religiose come veri indiani affermando la necessità di purificare l’India dalla loro presenza.

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