“UNA PROFESSORESSA DEL MIT INCONTRA L’AUTORE DI TUTTE LE COSE

“UNA PROFESSORESSA DEL MIT INCONTRA L’AUTORE DI TUTTE LE COSE

Immagine: Ken Richardson

Pensavo che le persone religiose fossero degli ignoranti. Poi sono diventata intelligente e ho dato una possibilità a Dio.

Fin dalle elementari, quando ero una vorace lettrice e una studentessa modello, mi consideravo intelligente e credevo che le persone intelligenti non avessero bisogno della religione. Di conseguenza, mi sono subito dichiarata atea e ho respinto le persone che credevano in Dio in quanto ignoranti.

Al liceo, ho guidato una squadra di dibattito sostenendo una forma di evoluzione senza Dio, fiduciosa che la mia squadra avrebbe vinto perché “questa era scienza”. Quando la classe ha votato e assegnato la vittoria alla squadra che sosteneva la teoria della creazione, sono rimasta sbalordita.

La maggior parte delle persone non capiva la scienza, immaginai o erano indebitamente influenzate dalla ragazza più popolare della classe. Aveva una piscina nel suo giardino e organizzava feste divertenti.

A quel tempo, facevo da babysitter per guadagnare soldi. Una delle mie famiglie preferite era una giovane coppia; sia il marito (un medico) che la moglie erano molto svegli. Una sera, dopo avermi pagato, mi hanno invitato in chiesa. Ero sbalordita: persone così intelligenti andavano davvero in chiesa? Quando è arrivata la domenica mattina, ho detto loro che avevo mal di stomaco. Mi hanno invitato di nuovo la settimana successiva, ma ancora una volta ecco un altro mal di pancia fantasma. Più insistevano, più mi sforzavo di inventare scuse convincenti.  (fingevo una malattia con un dottore).

Solo una fase?

Alla fine, la coppia ha provato un approccio diverso. “Sai,” dissero, “andare in chiesa non è ciò che conta di più. Ciò che conta è ciò in cui credi. Hai mai letto la Bibbia?”

Ho pensato che se volevo essere una persona istruita, avevo bisogno di leggere il libro più venduto di tutti i tempi.

Il dottore suggerì di iniziare con i proverbi, leggendo un capitolo al giorno per un mese.

Quando ho aperto la Bibbia per la prima volta, mi aspettavo di trovare miracoli fasulli, creature inventate e un assortimento di cose incomprensibili per via del linguaggio ostico. Con mia sorpresa, Proverbi era pieno di saggezza.

Spesso ho dovuto fare delle pause durante la lettura per poter riflettere bene su quanto leggevo.

Continuai e lessi l’intera Bibbia. Anche se non ho mai sentito voci reali o altro per giustificare una visita da un neurologo, ho sentito una strana sensazione come se qualcuno mi parlasse. Era inquietante ma stranamente attraente. Ho iniziato a chiedermi se potesse davvero esserci un Dio.

Ho deciso di scandagliare di nuovo la Bibbia, pensando che forse la mia esperienza era comune per i lettori alle prime armi.

Questa volta feci un passo indietro e lessi con più attenzione, per riuscire a smentirne meglio il contenuto. Ho cercato di informarmi di più sulle origini della Bibbia e di studiare altre religioni. Forse, pensai, la mia cultura mi sta condizionando nel trovare attraente il cristianesimo.

Ho studiato il buddismo, induismo e molte altre fedi. Ho visitato templi, sinagoghe, moschee e altri luoghi sacri.

Più di ogni altra cosa, volevo superare questa fase di “religiosità”, perché sapevo di non volere la religione .

Ma nonostante i miei desideri, in me infuriava una battaglia.

Una parte di me era sempre più ansiosa di trascorrere del tempo con il Dio della Bibbia, ma una voce irritata dentro di me insisteva che sarei stata di nuovo felice una volta che avessi voltato pagina.

Ci sono stati due passaggi che ho trovato particolarmente preoccupanti: Matteo 10:33 (Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli) e Matteo 12:30 (Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde). Ero risentita per quello che sembrava uno sgradito ultimatum. Non volevo credere in Dio, ma sentivo ancora un particolare senso di amore e presenza che non potevo ignorare.

Durante il mio anno da matricola al college, incontrai un amico che avevo conosciuto a un campeggio cristiano estivo. Era uno studente modello e una star sia sul campo da basket che su quello da calcio: non avevo mai conosciuto nessuno così intelligente e atletico. Mi aiutava con i compiti difficili di fisica; poi una volta mi ha invitato nella sua chiesa. Questa volta mi sentivo bene.

Il sermone ha sollevato in me molte domande. Ho iniziato ad alzare la mano mentre il pastore predicava prima di rendermi conto che tutti gli altri erano seduti e in silenzio. Ho dato una gomitata al mio amico bisbigliando: “Possiamo fare domande?” Mi ha zittito.

Pensai: “Come impariamo se non possiamo chiedere?”.

Dopo il sermone ho cercato di ottenere risposte, ma la maggior parte delle persone voleva socializzare. Ho iniziato a frequentare le lezioni della Scuola Domenicale perché gli insegnanti mi lasciavano fare domande.

Intanto continuavo a leggere la Bibbia .

Una domenica, il pastore ha parlato della differenza tra credere che ci sia un Dio e seguirlo.

Sapevo che Gesù affermava di essere “la via” per arrivare a Dio, ma stavo cercando di evitare qualsiasi cosa che riguardasse Gesù: non potevo fare a meno di sentire il suo nome associato con la parola freak (Jesus freak è un termine derivante dalla controcultura della fine degli anni ’60 e dei primi anni ’70 ed è spesso usato per ridicolizzare coloro che sono coinvolti nei vari movimenti cristiani).

Ma il pastore ha attirato la mia attenzione quando ha chiesto: “Chi è il Signore della tua vita?”. Poi ha spiegato cosa succede quando “tu, un essere umano, ti metti su quel trono”.

Ero incuriosita: ero il capitano della mia nave, ma era possibile che Dio fosse effettivamente disposto a guidarmi?

Da lì, sono arrivata a una comprensione più profonda di cosa significasse avere una relazione con Dio attraverso la fede in Gesù.

Sembrava sciocco pregare per questo dopo tutto, avevo ancora dei dubbi sull’esistenza di Dio. Ma nello spirito della scommessa di Pascal (La scommessa di Pascal riguarda l’esistenza di Dio. Non possiamo sapere se Dio esiste o no però possiamo provare a scommettere. Possiamo scommettere sull’esistenza di Dio e alla fine, se avremo torto, avremo vissuto una vita seguendo i principi della fede per niente. Ma se avremo ragione, ci saremo guadagnati il Paradiso. Comunque Pascal era un uomo di fede. La sua scommessa era un estremo tentativo di convincere gli altri che fosse meglio credere), ho deciso di fare un esperimento, credendo di avere molto da guadagnare ma molto poco da perdere.

Dopo aver pregato: “Gesù Cristo, ti chiedo di essere il Signore della mia vita”, il mio mondo è cambiato drasticamente, come se un’esistenza piatta, in bianco e nero, diventasse improvvisamente a colori e tridimensionale. Ma non persi nulla della mia voglia di cercare nuove conoscenze. In effetti, mi sono sentita incoraggiata a porre domande ancora più difficili su come funziona il mondo. Ho provato gioia e libertà, ma anche un accresciuto senso di responsabilità e sfida.

Imparare ed esplorare

Hai mai provato ad assemblare qualcosa di meccanico di testa tua? Forse le ruote girano, ma non in modo fluido. Poi ti rendi conto che ti mancava un pezzo. Quando finalmente lo metti insieme correttamente, funziona magnificamente. È così che mi sono sentita quando ho affidato la mia vita a Dio: pensavo che tutto prima funzionasse bene, ma dopo che è stato “aggiustato”, ha funzionato esponenzialmente meglio.

Questo non vuol dire che non mi sia mai successo niente di male, tutt’altro. Ma in tutte le cose, buone e cattive, potevo contare sulla guida, il conforto e la protezione di Dio.

Oggi sono professoressa presso la migliore università (Massachusetts Institute of Technology “MIT”) nel mio campo.

Ho colleghi incredibili che hanno contribuito a tradurre le mie ricerche di laboratorio in prodotti che fanno la differenza, incluso un orologio intelligente che aiuta gli operatori sanitari a salvare la vita delle persone con epilessia.

Lavoro a stretto contatto con persone le cui vite sono piene di problemi di salute, persone i cui figli non sono sani. Non ho risposte adeguate a dare una spiegazione per tutta la loro sofferenza. Ma so che c’è un Dio di insondabile in grandezza e amore che entra liberamente in relazione con tutti coloro che confessano i loro peccati e invocano il suo nome.

Una volta pensavo di essere troppo intelligente per credere in Dio. Ora so di essere stata uno sciocca arrogante che ha snobbato la più grande Mente del cosmo, l’Autore di tutte le scienze, matematica, arte e tutto ciò che c’è da sapere.

Oggi cammino umilmente, avendo ricevuto la grazia più immeritata.

Cammino con gioia, accanto al compagno più straordinario che chiunque possa desiderare, piena di desiderio di continuare ad imparare ed esplorare.

Rosalind Picard è fondatrice e direttrice dell’Affective Computing Research Group presso il Massachusetts Institute of Technology.

Tratto da: christianitytoday.com/

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