PORTE APERTE “CRISI AFGHANISTAN: DOMANDE E RISPOSTE”

PORTE APERTE “CRISI AFGHANISTAN: DOMANDE E RISPOSTE”

Com’è la situazione dei cristiani?

Precaria. Sappiamo dai media ma anche da fonti locali che i talebani vanno di casa in casa per eliminare gli elementi indesiderati. Chi sono gli indesiderati? Chiunque abbia collaborato con l’occidente (specialmente gli insegnanti), ma anche gli omosessuali e i non-musulmani. Anche i cristiani sono quindi in grave pericolo, chiunque venga scoperto è severamente punito.

A cosa andranno incontro i cristiani se scoperti?

Le conseguenze possono essere le più terribili. Rapimento, tortura, morte. Nel 2017, una donna tedesca e una guardia afgana sono state uccise in seguito all’attacco di una guest house. I talebani hanno anche ucciso una famiglia sudafricana a Kabul nel 2014. Se persino gli operatori umanitari stranieri sono stati uccisi, che cosa potrebbe accadere ai cristiani locali?

Come stanno rispondendo i cristiani?

Tutti hanno paura, ciascuno risponde in modo diverso. Alcuni tentano di scappare dal Paese, altri decidono di restare vivendo come credenti nascosti. Poi c’è chi vorrebbe scappare ma non può e infine chi non sa proprio cosa fare.

I cristiani hanno avuto libertà negli ultimi vent’anni?

No, purtroppo. Il governo insediato dagli americani non è riuscito a provvedere la libertà religiosa e la protezione delle minoranze (religiose) come sikh e cristiani. I sikh, pur essendo perseguitati, sono in una certa misura tollerati. Sono principalmente di etnia indiana e non sono noti per condividere con altri la propria fede. Quindi risultano meno pericolosi. A loro è sempre stato concesso di vivere come sikh, anche se con molte ostilità e con costante ‘Da’awa’, l’invito cioè a seguire l’islam. I cristiani invece non sono liberi, perché considerati apostati e costretti perciò a nascondere la propria fede. In passato, chi si è esposto come cristiano è scomparso, ed è stato probabilmente torturato e ucciso. Sono poi presenti anche altre religioni e altri culti, ma se ne conosce poco.

La situazione cambierà per i cristiani?

L’Afghanistan occupa una posizione alta, tra i primi 10 Paesi della nostra World Watch List (WWL), e nel corso degli ultimi anni si è posizionato sempre al secondo posto. Soltanto la Corea del Nord ha ottenuto un punteggio leggermente più alto. La persecuzione ha visto un’impennata negli ultimi anni ed è evidente che questa presa di potere da parte dei talebani significhi ora che siamo di fronte a un nuovo livello di persecuzione: le minacce e i rischi sono cresciuti ulteriormente.

Quindi l’Afghanistan occuperà il primo posto nella prossima WWL?

È troppo presto per dirlo. Mentre scriviamo, la nostra squadra di ricerca sta analizzando la condizione dei cristiani in oltre 70 nazioni e monitorando da vicino l’Afghanistan. La nuova WWL verrà pubblicata il prossimo gennaio 2022 e solo a quel punto potremo pronunciarci a riguardo.

Come si sentono i cristiani relativamente alla presa del potere da parte dei talebani?

Sono delusi e si sentono abbandonati da coloro in cui avevano riposto le speranze per la propria protezione. Le truppe straniere se ne sono andate e il governo è fuggito. Allo stesso tempo sapevano che questo giorno sarebbe arrivato, per questo erano in un certo senso preparati. Ma questo non ne riduce le difficoltà.

Che cosa fa Porte Aperte per aiutare i cristiani?

Uno dei nostri valori fondanti è che siamo motivati dalla Chiesa perseguitata, questo significa che ascoltiamo i perseguitati e chiediamo loro quali siano le reali necessità, e ciò che chiedono ora è la preghiera. Questo non è strano o eccessivamente spirituale. Se prima contavano su una minima protezione e giustizia, ora tutto è svanito. Gesù è letteralmente tutto ciò che gli rimane. I cristiani cercano il modo di proteggersi e sopravvivere, e noi siamo al loro fianco in questo momento di estrema necessità.

I cristiani stanno chiedendo vie di fuga, passaggi sicuri e asilo?

Certamente, ora quasi tutte le persone stanno cercando di fuggire, non soltanto i cristiani. Tuttavia, con una persecuzione che prosegue da decenni, la situazione già difficile dei cristiani è ulteriormente peggiorata. Ora è quindi il momento per loro di mettersi in sicurezza, proteggendo specialmente le donne e i bambini.

Potreste dire di più sui bisogni essenziali dei cristiani?

Le loro necessità primarie sono le stesse richieste da ogni afgano: sicurezza, cibo, acqua pulita e cure mediche. C’è molta violenza in tutta la nazione, le catene di approvvigionamento si sono interrotte e le cliniche mediche hanno smesso di funzionare. Dai rubinetti scorre ancora acqua pulita e dobbiamo pregare che rimanga così, perché una contaminazione dell’acqua potrebbe portare a molte malattie. Se il conflitto colpisse anche scuole e ospedali, inoltre, l’accesso alle cure mediche non sarebbe più possibile per milioni di persone.

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